MANUALE DEL CAPITANO

Ciao Capitano,
Benvenuto a bordo delle nostre Houseboat.
Faremo del nostro meglio per rendere il vostro soggiorno indimenticabile.

Prendetevi il tempo di sfogliare questo MANUALE DEL CAPITANO, troverete moltissime informazioni e consigli utili. É il risultato delle nostre esperienze personali, del riscontro dato dai nostri clienti in questi anni ed è costantemente aggiornato.

Nel nostro MANUALE DEL CAPITANO troverete tutte le informazioni relative agli itinerari, agli orari delle chiuse e ponti mobili, il calendario maree e la possibilità di visualizzare il meteo e molto altro.
Tuttavia, se abbiamo dimenticato un dettaglio o se qualcosa non è chiaro, non esitate a chiedercelo.

I vostri suggerimenti e le vostre esperienze sono sempre benvenuti!

Il nostro team sarà lieto di aiutarvi.
Vi auguriamo un viaggio meraviglioso con Rendez vous Fantasia!

ASSISTENZA

UFFICIO: (0039) 0415510400
Numero abilitato anche alla messaggistica istantanea WhatsApp
Dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00

Di seguito alcuni numeri da utilizzare solo in caso di ESTREMA URGENZA:
LAURA: (0039) 3205720465
7 giorni su 7 dalle 8:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 18:00

Dopo le ore 18:00 inviate un SMS o lasciate un messaggio in segreteria. Il messaggio sarà letto o ascoltato solamente la mattina dopo.

🚩
Se il problema alla Vostra barca vi permette comunque di navigare gli interventi saranno eseguiti solo in terraferma (es. Fusina, Portegrandi, Cavallino). Il tecnico converrà con Voi un punto di incontro.

 

Numeri Utili

PRONTO SOCCORSO 118

CARABINIERI 112

POLIZIA 113

VIGILI DEL FUOCO 115

GUARDIA DI FINANZA 117

GUARDIA COSTIERA 1530

RICONSEGNA DELLA BARCA

La barca dovrà essere lasciata libera tra le ore 8.30 e le ore 9.00 dell’ultimo giorno. Preparate i bagagli ed eseguite le eventuali pulizie per tempo.
Vi preghiamo di rispettare gli orari.
Grazie.

SBARCO LA DOMENICA
Possibile solo previo accordo. La barca dovrà essere lasciata libera tra le ore 16.00 e le ore 18.00. Oltre tale orario lo sbarco verrà rinviato al lunedì mattina tra le ore 08.30 e le ore 09.00.

SBARCO ANTICIPATO
Se, per ragioni personali, desiderate restituire la barca prima della data prevista, si prega di avvisare in tempo utile la base. La base non è aperta al di fuori dei giorni di partenza.

SBARCO TARDIVO
In caso di rientro tardivo, la base si riserva il diritto di addebitare mezza giornata o un giorno intero del prezzo di noleggio.

E’ VIETATO:
• entrare nei canali di Venezia, Giudecca, Murano, Burano, Torcello e Lido. Queste isole possono solo essere circumnavigate;
• nelle isole sopra nominate, ormeggiare in posti di fortuna o non autorizzati;
• navigare di notte, con il cattivo tempo ed in mare alle barche non autorizzate.
Nessuna assicurazione coprirà eventuali multe, rimozioni forzate della barca e recuperi di imbarcazioni alla deriva per navigazione a rischio.

SIETE AUTORIZZATI:
• a far allontanare dai nostri ormeggi privati di Burano e Le Vignole tutte le imbarcazioni non appartenenti a Rendez vous Fantasia e Locaboat (barche non autorizzate: Le Boat e tutte le altre imbarcazioni);
• a contattare, se necessario: POLIZIA (113) e CARABINIERI (112).

SI RACCOMANDA di:
• porre le immondizie all’interno degli appositi bidoni;
• tenere gli animali al guinzaglio;
• tenere un abbigliamento consono al luogo in cui ci si trova;
• ormeggiare e di fissare le cime nelle apposite aree e strutture;
• evitare rumori molesti e di rispettare gli orari di riposo, in prossimità di aree o barche abitate.

SI RICORDA che:
• è consigliato controllare le previsioni meteo ed in particolare la previsione del vento. Ecco alcuni link in cui poter controllare: ilmeteo.it ; meteoam ; windy ;
• le barche vengono consegnate con il pieno di carburante (autonomia per più di 40 ore di navigazione). In caso di necessità potete contattare la base PRIMA di fare gasolio. Vi daremo informazioni su dove e come fare. Qualora non venissimo contattati o contattati successivamente, non avrete diritto ad alcun rimborso;
• gli interventi tecnici e di riparazione, fatto salvo il caso di non funzionamento del motore, vengono fatti in terraferma (no isole). Punti più prossimi alla isole della laguna sono Fusina e Portegrandi;
• interventi di disintasamento WC, e riparazione dell’elica di prua sono a pagamento;
• Perdite, danni a terrazza e tendalino dovuti a urto contro ponti e chiuse, rimozione e disincagliamento dalle aree di secca e danni all’elica NON sono coperti da alcuna assicurazione.

Per le imbarcazioni da diporto P.1020FB, E.400 e E.600:

Si ricorda che in base al Decreto Legislativo nr.171/2005 è obbligatorio conservare ed esibire in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, il contratto di locazione sottoscritto con la Vostra agenzia di viaggi.

In riferimento all’ORDINANZA numero 93/2007 Magistrato alle Acque:

– La navigazione nei canali lagunari deve effettuarsi di norma ad almeno 3 metri di distanza dalle briccole e dai gruppi di segnalamento.

– E’ vietato ormeggiarsi o sostare presso: briccole, pali, gruppi di segnalamento ed in qualsiasi riva non organizzata per l’ormeggio.

– E’ vietata la navigazione in zone a basso fondale, o comunque al di fuori dei canali navigabili.

– Tutti i naviganti devono ridurre la velocità dell’imbarcazione al minimo al fine di contenere il moto ondoso ed adeguare la condotta della navigazione per evitare situazioni di pericolo in prossimità di cantieri di lavoro o quando si incrociano piccoli natanti, imbarcazioni a remi, imbarcazioni a pieno carico, trasporti sanitari, trasporti funebri e più in generale unità nautiche che espongono convenzionali dispositivi di emergenza in funzione (sia luminosi che acustici).

– Tutti i naviganti devono ridurre la velocità dell’imbarcazione in prossimità di isole, difese di sponda e barene, per evitare possibili danni ed erosioni a causa del moto ondoso adottando il limite generico di 7 (sette) chilometri orari ove non siano segnalati limiti diversi.

– Sono vietate l’alterazione e la manomissione delle barene (sia naturali che artificiali) tramite: ormeggio e/o ancoraggio, attività di campeggio.

– È vietato ormeggiare e/o attraccare ai pontili riservati alle unità del servizio pubblico di linea.
È necessario mantenere una distanza tale da non ostacolare le manovre dei mezzi del servizio pubblico di linea.

– È necessario fare sempre attenzione ai limiti di velocità indicati ed attenervisi.

Nessuna assicurazione copre eventuali sanzioni derivanti dalla violazione dei sopraccitati articoli.

  1. L’acqua della laguna e dei canali, con sbocco diretto in mare, (non regolata da chiuse) è soggetta alle maree. Escursione fino ad un massimo di 100 cm. È una misura da tenere ben presente nei Vostri ormeggi.
    È importante:
    a) Verificare la profondità dell’acqua dove volete ormeggiare, per evitare di rimanere in secca con la bassa marea;
    b) Lasciare le cime ampie in modo che la barca sia libera di fluttuare con la marea;
    c) Sistemare i parabordi in posizione da difendere la barca sia con la bassa che con l’alta marea. In mancanza di calendario maree, potete accertarVi del livello dell’acqua, di quel momento, osservando la flora presente nei pali o pareti a fior d’acqua, e regolarVi di conseguenza.
  2. La Laguna va navigata esclusivamente nei suoi percorsi (canali) ben evidenziati da pali singoli o da gruppi di pali chiamati genericamente “briccole”. Si deve sempre cercare l’ingresso del canale, indicato da un gruppo di pali di cui uno è di circa 70 cm più alto degli altri, e navigare successivamente a ridosso delle altre briccole (da 5 a 20 metri) rimanendo sempre dalla parte della numerazione.
  3. In laguna il moto ondoso a volte può essere notevole, ormeggiare preferibilmente in posti protetti e sicuri. A Venezia ormeggiare esclusivamente in darsena (San Giorgio o Sant’Elena le più ospitali). Nel Canal Grande di Murano e di Venezia la navigazione è rigorosamente vietata. La navigazione in Mare è possibile (solo per le barche autorizzate) con mare tranquillo da 500 a 1500 metri dalla costa.
  4. Le nostre barche montano dei motori fino ad un massimo di 40 HP, per una velocità di crociera di circa 7 nodi. La potenza limitata dei motori le rendono vulnerabili (soprattutto nelle manovre), in presenza di vento e correnti d’acqua (ad eccezione del modello Tip Top L che monta un motore di 80 HP). In certi casi è preferibile rimanere all’ormeggio, ma in caso di necessità ricordateVi di preferire la manovra contro vento e contro corrente. La manovra a favore di corrente, soprattutto in canali o spazi stretti va fatta principalmente a mano. Avvicinare lentamente con la prua la sponda, cercare un appiglio con il mezzo marinaio, tenere la barca ferma in quella posizione anche con l’ausilio di una cima, lasciare che la spinta della corrente d’acqua faccia compiere la rotazione completa della barca, fino ad appoggiarla alla sponda. Fissare la barca a terra se si desidera ormeggiare. Per ripartire, contro corrente, dopo aver tolto le cime di ormeggio, allontanare la barca dalla riva anche con l’ausilio del mezzo marinaio e dare motore. Per ripartire, a favore di corrente ma con la prua rivolta contro corrente, togliere dapprima la cima di prua ed allargare la barca, lasciare che la spinta dell’acqua faccia compiere la rotazione desiderata, nel mentre allentate la cima di poppa che toglierete definitivamente quando la barca si troverà in posizione ideale, prima di dare motore.
  5. Nelle manovre di attesa:
    • per passare le chiuse, ricordateVi di spegnere il motore: Eviterete così di intasare i filtri di raffreddamento motore con tutta la fanghiglia mossa durante il travaso delle acque di chiusa.
    • per passare i ponti mobili, in favore di corrente, tenetevi ben lontani dal ponte (almeno 50 metri) per evitare di finire di traverso sotto il ponte. Solo con ponte completamente aperto dare motore con sufficiente velocità.
  6. Se per disattenzione o altro, doveste finire in acque molto basse o secche, la prima cosa da fare è di mettere il motore in folle e successivamente guardare se l’acqua di raffreddamento esce normalmente da poppa. Niente panico, niente marcia indietro. Controllare il libretto maree; se l’acqua cresce attendere, se l’acqua scende cercare una soluzione per uscire rapidamente dalla secca. Ricordarsi che di norma è più facile uscire da dove si è arrivati. Cercare quindi di girare la prua della barca di 180 gradi. Spingendo se potete scendere in acqua, con l’ausilio dell’ancora (lanciare l’ancora e tirare per più volte), chiedendo aiuto alle barche che passano e fissando la cima che lancerete al soccorritore alla bitta di prua.

LAGUNA VENETA
“Chioggia, Venezia, Isole della Laguna e ritorno a Chioggia”.

E’ il più bello e immediato consigliato per quanti navigano con pochi giorni a disposizione. Indispensabile collegamento anche agli altri itinerari. Biciclette consigliate ma non indispensabili.

Da Chioggia a Venezia (circa 3 ore di navigazione) superando le bocche di porto di Chioggia e Malamocco, costeggiando l’isola di Pellestrina e di Alberoni. Lungo il tragitto ci si può fermare per una breve sosta, per visitare o per fare il bagno nelle spiagge antistanti: a Ca’ Roman (al lato sinistro del pontile d’imbarco del vaporetto, briccola 200), a Pellestrina negli ormeggi del Ristorante “da Celeste” di fronte alla stazione dei Carabinieri, briccola 139, (obbligo di pranzo/cena) o dopo il Ristorante “da Celeste” di fronte alla chiesa di S. Antonio, ormeggiare di fianco alla banchina con anelli (ormeggio all’inglese), a Portosecco (in prossimità del ristorante “Da Memo”, prima di un distributore di carburanti, briccola 53), Alberoni (poco dopo l’imbarco del Ferryboat, in un porticciolo ad uso pubblico, briccola 25, consigliato anche per la notte). Per gli amanti della solitudine consigliamo l’ormeggio all’ancora nel canale Poveglia, a sud/ovest dell’isola stessa. Da Malamocco suggeriamo di preferire la navigazione verso Venezia per il canale di S. Spirito, più largo e più panoramico. Ancora circa 30 minuti di navigazione per arrivare in bacino San Marco.

Attenzione: alle bocche di porto di Malamocco potete scegliere di deviare a sinistra, navigando il largo canale di Malamocco/Marghera e di raggiungere Fusina, eventuale collegamento all’itinerario “Naviglio del Brenta”.

Attenzione: Venezia si può solo parzialmente circumnavigare usando il Canale della Giudecca, di San Marco, delle Navi, dei Marani. A Venezia è rigorosamente vietato qualsiasi tipo di ormeggio, anche breve.
Potete tuttavia chiedere ospitalità a pagamento nelle seguenti darsene organizzate: Darsena San Giorgio, nell’Isola San Giorgio, di fronte a piazza San Marco (panorama mozzafiato); Diporto Velico Veneziano o Marina S. Elena, nell’isola di S. Elena, a soli 15 minuti a piedi da Piazza San Marco.

Attenzione: la R.V.F. dispone alle Vignole (ad utilizzo gratuito degli utenti RVF e Locaboat), di alcuni ormeggi privati a loro riservati, indicati per pernottare. Consultare la sezione “Ormeggio Vignole”

L’isola “Le Vignole” si raggiunge navigando il canale di San Nicolò in direzione bocca di porto, costeggiando alla Vostra sinistra l’isola “la Certosa”, a destra “il Lido” con l’attracco dei ferry-boat.
Dirigetevi verso la fortezza di Sant’Andrea. L’imbocco del canale si trova a sinistra dopo La Certosa e prima della fortezza. Fate attenzione a tenere le briccole d’ingresso dalla parte giusta. 100 metri più avanti trovate una triforcazione, prendete il canale di mezzo. Proseguite per circa 400 metri e alla Vostra sinistra trovate, dopo i primi 4 ormeggi di altre società, il nostro ormeggio privato. 15 pali in fila, a ridosso della banchina, riconoscibili dal nostro logo, distanti 4/5/6 metri l’uno dall’altro. Altre barche della RVF e Locaboat saranno autorizzate ad ormeggiare a fianco delle prime, con l’ausilio di parecchi parabordi a protezione; attraversando le altre imbarcazioni sarà possibile scendere a terra, prestando le dovute attenzioni all’equipaggio vicino.
Circa a metà della nostra concessione acquea, a terra, vicino al sentiero che si inoltra nell’isola, trovate un pozzetto in ghisa colorato di azzurro. Sollevate il coperchio e all’interno trovate il nostro erogatore dell’acqua. Cercate l’ormeggio più prossimo così da riuscire agevolmente a fare rifornimento d’acqua, utilizzando la canna/prolunga in vostro possesso. Per cortesia richiudere dopo l’uso. Grazie.

Attenzione: nel canale delle Vignole, in prossimità di una chiesetta con fontana, c’è un ponte in legno, impossibile passarci sotto con media e alta marea. Proprio di fronte alla chiesa ma sulla riva opposta, c’è una forte secca, tenetevi lontani, non tentate l’ormeggio.

Da quest’isola parte un servizio regolare di Vaporetto per Murano/Venezia circa ogni 60 minuti, tempo di percorrenza 20 minuti. Costo biglietto di corsa semplice circa Euro 9,50/persona. Vi consigliamo di prendere un biglietto valido 24 ore al costo di circa Euro 25,00/persona, valido 48 ore a circa Euro 35,00/persona o valido 72 ore a circa Euro 45,00/persona (tariffa giovani per biglietto valido 72 ore circa Euro 33,00/persona). (*)

Ora gli spostamenti, di isola in isola, che Vi proponiamo comportano tempi brevi di spostamento (calcolate mediamente 30/50 minuti di navigazione).
Per uscire dalle Vignole tornare indietro navigando nello stesso canale con cui siete entrati, prendere poi il canale delle Navi, poco dopo a destra per navigare lungo il canale della Bissa, attraversato il Canale S. Erasmo, costeggiare l’omonima isola navigando il canale Passaora. Sarà facile trovare eventuali punti d’attracco in quest’isola dedita all’orticoltura. Tempo disponendo, potete fare una passeggiata a piedi o in bicicletta, ottima per il footing: il periplo dell’isola è di circa 7 km. Presente nell’isola un bar/trattoria “Dai Tedeschi” con vista panoramica sulla Bocca di porto (si trova vicino alla torre Massimiliana) fino ad arrivare in prossimità delle isole di Burano, Torcello e San Francesco del Deserto.
Queste isole sono molto frequentate da gruppi di turisti dalle ore 10.00 alle ore 17.00, è preferibile ormeggiare dopo tali orari. Troverete più facilmente l’ormeggio e le cittadine saranno certamente più vivibili e reali, la gente gentile e disponibile.

Attenzione: a Burano la R.V.F. dispone di alcuni ormeggi privati, (ad utilizzo gratuito degli utenti RVF e Locaboat). Luogo non sempre tranquillo per pernottare. Consultare la sezione “Ormeggio Burano”

A Burano ci si arriva provenendo da nord, est e sud, circumnavigando in senso orario l’isola; provenendo da Ovest costeggiando la riva sud di Mazzorbo. Lungo la verde banchina, si trovano sette pontiletti per lo sbarco, con minimo tre pali ciascuno, tutti personalizzati con il nostro logo.

A Burano potete fare i Vostri acquisti ed eventualmente mangiare in uno dei numerosi ristoranti. È l’isola più bella. Suggestivo il mercatino del pesce del mattino, l’accogliente atmosfera di via Galuppi con le bancarelle dei famosi merletti, i vivaci colori delle case e la piacevole struttura della cittadina renderanno il Vostro umore ancora più gioioso.

Attenzione (per ormeggiare a Mazzorbo): calcolare la direzione della corrente prima di iniziare la manovra. In favore di corrente evitare di avvicinare il ponte di legno Mazzorbo/Burano. Manovrare ad almeno 30 metri dal ponte. Avvicinare la prua all’ormeggio, agganciare un palo, aspettare che la corrente dell’acqua faccia il resto.

San Francesco del Deserto è l’isola più tranquilla e romantica, ideale per cucinare, pranzare e passare la notte in solitudine. La fontana presente eroga acqua molto lentamente. Il solo monastero presente nell’isola è visitabile alcune ore al giorno, meglio di mattina presto, alla prima apertura (orario visite dalle 9:00 alle 11:00 e dalle 15:00 alle 17:00, chiuso il lunedì). Ormeggiare a sinistra all’interno dello stretto canale.
Torcello, prezioso reperto archeologico racchiuso in una struggente solitudine. Antiche memorie dell’arte Veneto/Bizantina sono la Cattedrale di S. Maria Assunta e la chiesa di S. Fosca. Alcuni ristoranti sono presenti nell’isola tra i quali la più famosa “Locanda Cipriani”.
Il Canale Torcello a nord/est dell’omonima isola è preferibile per i Vostri ormeggi, (anche per passarci la notte).

Attenzione: collegamento all’itinerario “Fiume Sile” e “3 Lagune”.

Dopo aver visto e sostato a Burano, San Francesco del Deserto e Torcello, fate quindi rotta per Murano.
A Murano, isola famosa per la vetreria artistica, ci si arriva navigando i canali” Mazzorbo, Scomenzera – S. Giacomo – Ondello, Bisatto”. Anche quest’isola, molto frequentata, si può solo parzialmente circumnavigare e non è facile da avvicinare. Si consiglia di lasciare la barca a Vignole e di prendere il vaporetto.
D’obbligo la visita di una fornace con dimostrazione della lavorazione del vetro. Negozi e ristoranti disponibili. Se ancora non lo avete fatto, tempo disponibile, fermatevi una notte a Venezia, il club velico di S. Elena (a pagamento) è il più comodo, la darsena all’isola di San Giorgio (a pagamento) è la più panoramica. Fate una passeggiata fino alla piazza S. Marco, scegliete un buon ristorante possibilmente con vista sul Canal Grande, passate una serata da non dimenticare.

Attenzione: eventuale collegamento all’itinerario “Naviglio del Brenta”. Navigando il Canale della Giudecca e di Fusina arrivate in meno di un’ora all’ingresso del Naviglio Brenta. Alla Vs. destra una attrezzata banchina di ormeggio per tutte le barche che partono e arrivano per e da Venezia.

È l’ultimo giorno, fate le Vostre cose con comodo, e ripartite per Chioggia, servono tre ore di navigazione per arrivarci, calcolate tempi e soste. In vista di Chioggia attraversate il Canale della Bocca di Porto, puntate leggermente a sinistra, in fondo, ad un Km da Voi una chiesa con campanile, ben in vista, cercate la dama di ingresso al Canale. Lasciate chiesa e Chioggia alla Vostra destra e proseguite per il canale che Vi porterà dopo solo due curve ad essere all’isola dell’Unione, Prima base della Rendez vous fantasia.
Anche Chioggia merita di essere visitata. Ottimi ristoranti non mancano.
Non dimenticate che la barca deve essere resa libera l’indomani entro le ore 09.00
Buon viaggio ed arrivederci!

(*) Consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”

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Chioggia, cittadina dalla caratteristica pianta urbana a spina di pesce, va invece visitata e apprezzata con tranquillità, magari in bicicletta, perché è un luogo che riserva moltissime sorprese. Una piccola Venezia con calli e canali, palazzi, chiese e monumenti e poi le abitazioni con i tipici camini che rievocano i luoghi raccontati nelle commedie del Goldoni.
L’Oasi LIPU Ca’ Roman riunisce gli ambienti tipici dei litorali veneziani, che vanno dalla spiaggia sabbiosa alle dune fino alla pineta retrodunale. Sono circa 150 le specie di uccelli, sia residenti che di passo, censite entro i confini dell’Oasi, a testimonianza del suo elevato valore di diversità biologica.

Pellestrina è famosa per i Murazzi, antiche difese a mare fatte costruire dalla Repubblica Serenissima. In questo lembo di terra, larga appena qualche centinaio di metri e lunga 11 chilometri, è facile scorgere ancora oggi abilissime ricamatrici che lavorano il merletto a “fusello” e a “tombolo”.

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Lido di Venezia luogo di grande fascino ed eleganza, trasformato solo alla metà dell’Ottocento in uno dei più bei centri italiani di villeggiatura estiva. Per le sue atmosfere di ricercata tranquillità l’isola fu residenza di numerosi poeti, musicisti e scrittori, tra cui Thomas Mann che ambientò il famoso romanzo “Morte a Venezia” in uno degli alberghi più prestigiosi. Oggi le attrezzatissime strutture ricettive garantiscono agli ospiti vacanze all’insegna del comfort e della tranquillità. Sede, durante il mese di Settembre, Mostra Internazionale del Cinema la più antica rassegna cinematografica del mondo. Il Lido di Venezia offre ampie possibilità di praticare sport: equitazione, tiro con l’arco, pattinaggio, tennis, vela, windsurf. E infine il golf con uno dei campi europei più belli situato nella vicina località Alberoni.

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Venezia è una città che va a piedi e che bisogna scoprire a piedi, magari perdendosi in quel magico labirinto fatto di calli, campielli, campi e rii, respirando un’atmosfera che sa di paesi lontani.
Qui tutto è romanticismo, poesia, malinconia… Talmente tanto si è scritto di Venezia che pare superfluo ricordare che è una città unica al mondo, e che è stata giustamente posta dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità non solo per le sue ricchezze artistiche, ma anche per la straordinaria compenetrazione tra attività dell’uomo e paesaggio naturale delle lagune.

gondole

La Gondola è quasi il simbolo di Venezia da più di un millennio, fungeva anticamente da collegamento tra vari punti della città, che all’epoca aveva molti più canali e meno ponti. Elegante, silenziosa, un tempo dotata di cabina “Felze”, oggi scoperta ma ancora dipinta di nero come da antico decreto della Repubblica Serenissima (1633), si allunga per 11 metri ed è leggermente asimmetrica e a fondo piatto, per permettere al gondoliere di manovrarla usando un solo remo, navigando anche su fondali molto bassi. Il remo appoggia ad un supporto dalla forma caratteristica denominato fórcola che è sfilato dopo l’uso. Il dolfin (ferro di prua), invece, bilancia l’imbarcazione e rappresenta i sei sestieri di Venezia compresa la Giudecca, e il cappello del Doge. Il ferro di poppa è detto rìsso (riccio). L’assemblaggio dei 280 pezzi di legno di varie essenze che la compongono può richiedere anche un anno.

Il vetro è tuttora il segno distintivo di Murano, tanto da aver spinto alla costituzione di un museo dell’arte vetraria, senz’altro meritevole di una visita (Fondamenta Giustiniani 8, orario 10-17, telefono 041-739586).

Secondo le fonti storiche, nel XII secolo a Murano esistevano otto chiese: solo una di esse è giunta fino a noi. Si tratta della chiesa dei Santi Maria e Donato, in perfetto stile bizantino.

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I Nizioleti I toponimi di Venezia sono scritti su insegne chiamate in dialetto nizioletti (piccole lenzuola). Oltre ad avere una funzione d’orientamento spesso nascondono aneddoti sospesi tra leggenda e realtà ed episodi storici che, alla maggior parte delle persone in visita, solitamente sfuggono. Ne ricordiamo qualcuno:

sotoportego

Sotoportego del Casin dei Nobili – (Sestiere di Dorsoduro). Un tempo sede di una sala da gioco aperta solo ai nobili, in cui le cortigiane si prostituivano.

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Ponte de le Maravegie – (Sestiere di Dorsoduro). La leggenda narra di una famiglia dove vivevano sette sorelle di straordinaria bellezza.

FIUME SILE
“da Burano a Burano navigando ad anello in senso antiorario per Cavallino, Jesolo, Caposile, Portegrandi fino a Casier-Treviso” (il passaggio dei ponti mobili controcorrente è certamente più facile)

È il più naturalistico, consigliato per quanti navigano con noi per la prima volta. Biciclette consigliate.

Attenzione: collegamento all’itinerario “Laguna Veneta”.

Questo itinerario prevede il passaggio di chiuse e ponti mobili non sempre superabili il sabato e la domenica, meglio programmarlo dal lunedì al venerdì (*).

L’itinerario prosegue per il canale di Burano, canale S. Felice, canale Riga, canale dei Bari, canale il Fosso. Un percorso molto bello e suggestivo ricco di flora e fauna palustre, preferibile al Canale Pordelio per via di un ponte mobile in località Ca’ Savio che alla data di stesura di questo scritto non apre ancora per lavori.
Lasciato Burano trovate possibili ormeggi a: Marina di Lio Grando a Punta Sabbioni (a pagamento); ormeggi liberi/di fortuna in Località Treporti, Lio Piccolo e Cavallino.

Attenzione: il canale “Il fosso“ che da Lio Maggiore porta al Cavallino è stretto e poco profondo, navigare a ridosso delle briccole (5-8 metri) preferibilmente con un osservatore a prua.

Passate la Chiusa del Cavallino (*) e vi trovate nel fiume “Sile”. Proseguendo a destra, verso la foce, trovate tutta una serie di darsene molto ben attrezzate.

Attenzione: il fiume Sile non offre sufficienti possibilità di far acqua, approfittate quindi di queste strutture.

Tempo e stagione permettendo potete fare un’uscita in mare (solo per le barche autorizzate), a minimo 500 metri dalla costa (non più vicino!) potete buttare l’ancora e farVi un bagno.

Risalendo il Sile arriverete in meno di un’ora a Jesolo Paese, qualche ormeggio di fortuna lo potete trovare lungo il tragitto.
Per chiedere l’apertura dei due ponti di Jesolo dovete chiamare l’operatore (*) in caso di difficoltà chiedete aiuto ai Vigili, Polizia, ecc.. Approfittate dell’attesa per fare la spesa. Per arrivare a Caposile ci impiegate un’ora circa. Per gli orari aggiornati del ponte di barche consultare la sezione “Chiuse e Ponti Mobili”.

Volendo allungare un po’ il percorso, proseguendo diritti sotto il ponte in ferro, in direzione Musile, arrivate in circa 20 minuti a Chiesanuova, piccolo paesino ma con un bel pontile galleggiante. Ottimo il ristorante/pizzeria nella immediate vicinanze. Se suonate al nr. 91 “Sil di Mengo & C. snc” potete degustare gratuitamente degli ottimi prodotti liquorosi (ed acquistarli solo se vi fa piacere).
Da Caposile, oltrepassato il ponte di barche troverete un bel pontile d’ormeggio alla Vs. destra.

Attenzione: evitare l’ormeggio con la marea bassa, e comunque non sostare a lungo. Ormeggiare di prua. Tenere la poppa verso il centro del canale.

Proseguendo la risalita del Sile, arrivate in circa 50 minuti all’incrocio di Portegrandi.
Un ormeggio di fortuna, in prossimità della chiusa, lo trovate sempre ma è comunque vietato ormeggiare e usare i servizi presso la concessione privata n° 295 di Agostini, Renier e Mazzoler.
Al ristorantino preferire il casereccio menù a base di pesce. Decidete a priori se proseguire la navigazione sul Sile verso Treviso, o se tornare nuovamente in laguna passando la chiusa. Se avete sufficiente tempo a disposizione vi consigliamo di proseguire.
Il fiume diventa più bello ed ospitale dopo Quarto d’Altino.

Attenzione: il fiume ha un percorso sinuoso, navigare al centro del fiume; nelle anse navigare più vicini alla sponda più ampia ed esterna.
Segnalare acusticamente (tromba) il Vs. arrivo; le barche in navigazione da monte a valle hanno sempre la precedenza.

Una sosta o eventualmente anche un pernottamento merita di essere fatto a Casale sul Sile (dopo circa 1 ora e 30 di navigazione). Negozi e buoni ristoranti disponibili.
Ancora un’ora di navigazione e siete a Casier. A Cendon alla Vostra destra trovate un buon ormeggio. Un’unica struttura cantieristica “Nautica Biondi” si trova a sinistra a soli 15 minuti da Casier. Anche a Casier esiste un buon ormeggio, anche per pernottare. Anche se lo specchio d’acqua è ampio, nell’ansa navigare rigorosamente vicino alla sponda (alla vostra sinistra risalendo).
Negozi e ristoranti disponibili. Da qui, con la bici o con i mezzi pubblici potete fare una visita/escursione a Treviso. Graziosa, intraprendente e ricca città del nord-est Italia.
Solo ancora 10 minuti di navigazione e siete alla conca di Silea da dove riparte il vostro percorso a ritroso. Non vale la pena di superare la conca che apre solo su appuntamento, il tratto di fiume ancora navigabile è comunque breve.
La navigazione a ritroso la fate senza soste, in circa 2/3 ore.

Superata la Chiusa di Portegrandi (*), posizionate la leva di accelerazione a circa 2000 giri, godeteVi in relax il canale “Silone” ricco di fauna e flora; avete ancora 1 ora circa di navigazione tranquilla, prima di arrivare nuovamente nei pressi delle isole, ben più movimentate, di Torcello/Burano. Valutate se Vi interessa sostarvi ancora una volta, altrimenti proseguite.

Attenzione: collegamento all’itinerario “Laguna Veneta”.

(*) Consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”

Cavallino è una delle più belle spiagge italiane ed è considerata la capitale europea del “plein air”.
Questa lunghissima lingua di terra si bagna in un mare poco profondo, mentre una pineta secolare offre scenari unici, dove la vegetazione dominante è rappresentata dal pino mediterraneo e dal pino domestico, ma anche tamerici e olivi di Boemia. Un paradiso naturalistico per chi è amante del birdwatching o per chi voglia scoprire l’unicità di quest’ambiente in bicicletta o in barca. Cavallino rappresenta la naturale protezione di una delle zone più interessanti della Laguna Nord: un ambiente naturale fatto di barene, canneti, velme, paludi, valli da pesca. Piccoli e caratteristici i paesi che si susseguono lungo il litorale: Cavallino, Ca’ Savio, Ca’ Vio, Treporti, Lio Grando, Lio Piccolo. Antichi e suggestivi abitati in cui fare una sosta per vivere fino in fondo questo meraviglioso paesaggio.

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Jesolo, è uno dei litorali più frequentati d’Italia. Più che località turistica, Jesolo è un enorme parco divertimenti dalle mille attrattive e per tutti i gusti.
Ha una spiaggia conosciuta a livello internazionale, in grado di proporre ai suoi visitatori paesaggi naturali diversi e destinati a soddisfare tutti i gusti.
Che dire, poi, della celebre notte jesolana, così unica ed inimitabile? Quasi duemila negozi e locali pubblici aperti fino a notte fonda, discoteche dove ballare e ascoltare ogni genere di musica; locali di tendenza; pub dove gustare mille varietà di birra e drink; sale gioco e parchi divertimento per grandi e piccini, pizzerie, ristoranti, tavole calde e trattorie dove poter solleticare il palato anche con le tipiche specialità della cucina veneta.

Parco naturale del Fiume Sile viene istituito nel 1991, nel tentativo di reintrodurre anche alcuni elementi della flora e della fauna allontanatisi a causa dell’azione dell’uomo, come i canneti e il rospo. Il Parco è ricco di fontanili, piccoli laghi, paludi e boschi. Ma anche ville, mulini e fornaci che testimoniano la presenza e le opere idrauliche della Repubblica Serenissima.

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È il Sile, il più lungo fiume europeo che nasce da risorgive o “fontanassi”, come vengono chiamati in dialetto trevigiano.
E’ caratterizzato da una straordinaria varietà di paesaggi, ricchi di testimonianze storiche, artistiche, culturali. Un fiume tutto da scoprire, molto frequentato tra il 1400 e il 1700 dai nobili patrizi veneziani che vi costruirono ville e dimore bellissime e fecero opera di ingegneria idraulica.

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Il primo tratto del Sile, a monte della città di Treviso, è il più interessante dal punto di vista naturalistico perché è quello in cui si evidenzia il fenomeno delle risorgive.
E’ una zona agreste di quiete serena e quasi malinconica, dove le rive del fiume sono basse e l’acqua forma un delicato intreccio di stagni e paludi.
Un tempo qui si trovavano moltissimi mulini che testimoniano l’importanza che ebbe l’industria molitoria del Sile soprattutto nei secoli sotto la dominazione di Venezia. Treviso era soprannominata, infatti, il granaio della Repubblica, perché da queste terre proveniva gran parte del grano destinato alla città lagunare.

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Appena dopo Treviso, il fiume cambia aspetto diventando forse meno naturale. Le sponde, che prima erano basse e paludose, lasciano spazio a un sistema di alzaie (o restère) che un tempo erano utilizzate per trainare da riva le grosse barche che risalivano la corrente.
Sulle rive adesso si snodano attrezzati percorsi ciclo-pedonali dai quali si ammirano paesaggi naturali di rara e indiscussa bellezza. Seguendo ancora il suo percorso verso il mare, si incontrano anche ex cave trasformate in laghetti e ambienti rinaturalizzati dove si possono ammirare numerose specie di uccelli acquatici.
Avvicinandosi a Venezia, il viaggio del Sile sta per finire, le sue acque cominciano a farsi dolci-salmastre, finché a Portegrandi, si abbandona finalmente nel tranquillo abbraccio della laguna.

NAVIGLIO DEL BRENTA

“da Venezia a Padova e ritorno”.

È un bellissimo itinerario, romantico e suggestivo. Consigliato per navigatori provetti con equipaggio di almeno due persone dinamiche, con un minimo di 3 giorni pieni a disposizione.
Biciclette consigliate.

Attenzione: La prima parte del viaggio sarà come per l’itinerario “Laguna Veneta” in quanto, secondo noi, conviene entrare nel Brenta da martedì a venerdì, per evitare di rimanere bloccati il lunedì, giorno di inoperosità delle chiuse e per non rimanere coinvolti nel traffico del week-end.
Per gli imbarchi del lunedì, ovviamente, si consiglia di visitare prima il Brenta e poi Venezia ed Isole.
Questo percorso, con meta Padova, di circa 40 km, sarà caratterizzato dal superamento di 5 chiuse e 10 ponti mobili, (*) da pontili d’ormeggio liberi, da buoni ristoranti e negozi a portata di mano. Un itinerario romantico tra decine di meravigliose ville e giardini d’altri tempi.

Attenzione: questo percorso è sprovvisto di distributori d’acqua e di gasolio, meglio provvedere prima. In caso di necessità d’acqua chiedere la cortesia, a qualche famiglia o ristorante vicino al fiume o presso le chiuse.

Attenzione: Nel Brenta si incrociano parecchie Motonavi da crociera in escursione giornaliera.
Gli operatori di ponti e chiuse sono autorizzati a dare la precedenza a questi mezzi che hanno tempi programmati per le visite. La precedenza va data anche a tutte quelle imbarcazioni che navigano da monte a valle (in favore di corrente).

Gli ormeggi sono pubblici, bisogna attraccare lasciando sufficiente spazio per l’ormeggio di eventuali Motonavi. (ormeggiare all’inizio o alla fine di ogni pontile lasciando più spazio libero possibile per altre imbarcazioni) Altrimenti il capitano deve rimanere a bordo per spostare la barca in caso di necessità.

Attenzione: i tempi di percorrenza che di seguito Vi indichiamo, non tengono conto di eventuali attese e manovre per il passaggio di chiuse e ponti mobili.

Navigate al centro del Canale, per evitare possibili secche, in 15 minuti arriverete alla chiusa di Moranzani (*). Vicino alla chiusa un sbrigativo ed economico ristorante per operai. Altri 20 minuti di lenta navigazione ed arrivate a Malcontenta. Prima del ponte un ormeggio pubblico a destra ed un piccolo ormeggio privato, ma accessibile a sinistra.
Da questo punto il proseguo della navigazione comporta l’ausilio ed un accordo di programma e tempi con gli operatori addetti all’apertura dei ponti. Gli orari di servizio sono più o meno come per le chiuse (*). Se non prontamente reperibili al ponte, li potete chiamare telefonicamente al numero riportato sul ponte stesso.

Superato il ponte girevole di Malcontenta, subito alla Vostra sinistra l’affascinante Villa Foscari, detta “la Malcontenta” progetto di Andrea Palladio.
Attenzione: questa Villa è visitabile solo alcuni giorni a settimana o su appuntamento.

A seguire a sinistra Villa Querini Stampalia, a destra la Villa Priuli. Avete navigato per altri 20 minuti circa e ora vi trovate ad Oriago, nei pressi del secondo ponte girevole. Nei 6 km che mancano per arrivare a Mira Porte (40 minuti di navigazione) incrocerete ancora quattro ponti mobili e supererete alcune importanti Ville. A sinistra: Palazzo Mocenigo e Gradenigo, Villa Valmarana; a destra: Villa Moro, Villa Widmann-Scheriman, ecc…
Prima della chiusa di Mira Porte c’è un bel pontile per l’ormeggio, altri pontili li trovate a destra superata la chiusa (*). Approfittate dell’ufficio informazione di Mira per richiedere del materiale informativo. Tra Mira e Dolo ancora 30 minuti di navigazione, e quattro ponti mobili da superare, e ancora Ville e Ville. Un altro bel ormeggio lo trovate a Dolo (ex Macello) dopo la chiusa (*), a destra. A Dolo visitate il vecchio mulino. Ancora 12 km per arrivare a Stra. Decidete se pernottare a Dolo o se avete ancora tempo e voglia di arrivare fino a Stra. Dopo la bella Villa Pisani un bel pontile d’ormeggio. Lasciate qui la Vostra barca e scendete a visitare la più grande Villa di tutta la Riviera. Ora valutate la possibilità di arrivare fino a Padova in barca. Superare l’incrocio con il fiume Brenta, può costituire una difficoltà a causa di forti correnti d’acqua presenti in alcune stagioni particolarmente piovose. Se decidete di desistere dal tentativo, vale comunque la pena di arrivare fino alla città di Sant’Antonio con mezzi pubblici.
Se decidete di proseguire in barca, ricordateVi di avvisare telefonicamente, per tempo (almeno il giorno prima) l’operatore della chiusa di Stra e di Noventa Padovana.
Superata la chiusa di Strà (*), tenere la prua leggermente verso monte (a destra) così da compensare leggermente la spinta dell’acqua, attraversare il fiume fino ad imboccare il canale Piovego.

Attenzione: Nell’attraversamento Vi consigliamo di tenere a portata di mano l’ancora, cosicché in caso di problemi elica/motore, sarà il Vostro ormeggio di fortuna.

In circa 40 minuti arrivate a superare la chiusa di Noventa Padovana (*); nel proseguo incrociate, subito alla Vostra destra, la Villa Giovannelli.
Dopo, ancora uno stretto e lungo rettilineo con sottopasso di numerosi ponti: Al bivio con il canale di San Gregorio, proseguite dritti, fino ad arrivare, in circa 50 minuti, sotto le antiche mura, fortezza di Padova, dopo un paio di curve sinuose arrivate allo storico idroscalo Padovano di Porta Portello, dove potete sostare per visitare Padova.
Ma l’ormeggio più interessante e consigliato si trova più avanti a sinistra, dopo i giardini, dopo aver quindi ancora sottopassato quattro ponti, nei pressi delle ristrutturate Porte Contarine. In entrambi gli ormeggi Vi potete considerare nel cuore di Padova.
Padova merita una sosta di almeno 24 ore. Non dimenticate di visitare la Cappella “Scrovegni” con i più famosi affreschi del Giotto.
Ora dovete solo calcolare i giusti tempi per ritornare a ritroso verso Chioggia; non dimenticandovi di organizzare, come all’andata i passaggi di chiuse e ponti mobili.
Ricordatevi che detti passaggi sono ora, in favore di corrente d’acqua, più difficili e rischiosi per l’integrità della barca.
Meglio tenersi ad almeno 50 metri dai ponti ad aspettare la completa apertura degli stessi, se invece decidete di legarvi ad una briccola ricordatevi di farlo a poppa della barca. Ad apertura completata, rimanendo legati, fate retromarcia fino ad arrivare ad avere la barca in linea con il ponte, togliere la corda e dare gas in avanti.

(Solo in un prossimo futuro, dopo l’ultimazione di alcuni lavori di ripristino idraulico, e solo per barche con tirante d’aria inferiore ai due metri, sarà possibile navigare verso Chioggia, chiudendo il cerchio, per il canale di Battaglia, di Cagnola ed il fiume Bacchiglione).

A Fusina, usciti dal Brenta, girate a destra per il canale Marghera/Malamocco.
Calcolate complessivamente, a 2500 giri motore, 4 ore di navigazione.
Meglio arrivare a Chioggia già la sera del giorno prima della riconsegna. In vista di Chioggia attraversate il Canale della Bocca di Porto, puntate leggermente a sinistra, in fondo, ad un Km da Voi una chiesa con campanile, ben in vista, cercate la dama di ingresso al canale. Lasciate chiesa e Chioggia alla Vostra destra e proseguite per il canale che Vi porterà dopo solo due curve ad essere all’isola dell’Unione, prima base della Rendez Vous fantasia.
Anche Chioggia merita di essere visitata. Ottimi ristoranti non mancano.
Non dimenticate che la barca deve essere resa libera l’indomani entro le ore 09.00.
Buon viaggio e arrivederci

Ben tornati, bravi!

(*) Consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”

La Riviera del Brenta è un insieme di paesi, storia e arte, sorti lungo l’antico corso del fiume Brenta, che unisce Padova a Venezia. Dal Cinquecento al Settecento la zona visse un periodo di grande splendore, durante il quale divenne il luogo di villeggiatura privilegiato dalla nobiltà veneziana che vi costruì le proprie residenze estive. Veri e propri status symbol, sinonimi al tempo stesso di vita salubre immersa nella natura, di sfarzo e di mondanità. Circa cinquanta meravigliosi esemplari di quella particolare architettura si sono conservati intatti fino ad oggi.

Immancabile una visita alla ciclopica Villa Pisani presso Strà.

villa pisani

Progettata nel 1721 da Giovanni Frigimelica e Francesco Maria Preti su commissione del Doge di Venezia Alvise Pisani. All’interno opere pittoriche di Gianbattista Tiepolo, Giovanni Zais, Giacomo Guaranà ed altri illustri pittori. Fra queste mura soggiornarono: Napoleone e il suo viceré d’Italia Eugène de Beauharnais, lo Zar Alessandro I e il Re d’Italia Vittorio Emanuele II. Nel 1934 si tenne il primo vertice fra Benito Mussolini e Adolf Hitler.

Il vasto giardino è un invito a perdersi, ispirato a quello di Versailles, con la grande piscina centrale, i suoi cortili e le “orangerie” per finire poi nel labirinto “dell’amore” con le fittissime siepi in bosso alte più di due metri.

Da non perdere anche gioielli come Villa Foscari detta La Malcontenta (da cui l’omonima località) progettata dal Palladio nel 1558 per Alvise e Nicolò Foscari, Villa Soranzo a Fiesso d’Artico, affrescata esternamente da Paolo Caliari fratello di Paolo Veronese o ancora Villa Contarini dei Leoni a Mira, costruita nel 1558 per conto del Procuratore di San Marco Federico Contarini e nella cui Barchessa si svolgono attualmente numerose attività culturali e spettacoli di rilievo nazionale.
In queste magnifiche ambientazioni sono organizzate ancor oggi, durante tutto l’arco dell’anno rassegne teatrali, concerti, sfilate in maschera sull’acqua, e feste.
Tra le manifestazioni più suggestive vi sono la Riviera Fiorita, rappresentazione folclorica durante la quale sfila lungo il fiume Brenta un corteo di barche storiche e vogatori in costume, e la Venice Marathon, affascinante e spettacolare maratona, il cui percorso si snoda lungo tutta la Riviera del Brenta, da Strà sino a Venezia.
Villa Foscarini Rossi. Secondo il costume aristocratico, i Foscarini chiamarono illustri architetti, come Vincenzo Scamozzi, Francesco Contini, Giuseppe Jappelli, pittori e decoratori, come Pietro Liberi e Domenico de Bruni, affidando loro il compito di creare e decorare una residenza che esprimesse l’importanza del casato, soprattutto da quando la famiglia aveva dato alla Serenissima un Capitano da Mar e un Doge. Dopo un accurato restauro, che ha valorizzato le purissime linee architettoniche e gli importanti affreschi, l’intero complesso secentesco – Villa e Foresteria è stato aperto al pubblico, con l’intento di renderlo vivo cosi come era stato pensato e voluto dai nobili Foscarini; i saloni della Villa sono diventati sede museale, quelli della Foresteria ospitano convegni, meeting, ricevimenti, concerti, esposizioni. La Villa è una costruzione del tardo 1500, realizzata da Vincenzo Scamozzi su disegno di Andrea Palladio, rimaneggiata in periodo neoclassico dall’architetto veneziano Giuseppe Jappelli. Alcune stanze, quella “gotica” e quella “egizia”, sono riccamente affrescate dagli allievi dello Jappelli, che aveva progettato anche il parco della Villa, di gusto romantico, del quale ancora oggi rimane qualche traccia.

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La Villa è visitabile, così come la Foresteria, dai turisti che percorrono l’itinerario delle Ville Palladiane del Brenta, da Padova a Venezia. In Villa sono ospitate due mostre permanenti: una, “Calzature d’Autore” raccoglie i modelli più rappresentativi della produzione di cinquant’anni della ROSSIMODA, che da anni realizza le calzature dei più famosi stilisti italiani, francesi, americani (Fendi, Genny, Yves Saint Laurent, Givenchy, Ungaro, Anne Klein, Richard Tyler, Vera Wang e altri). L’altra mostra raccoglie una parte della collezione d’arte moderna di Luigino Rossi.

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Villa Tito (a Dolo) Visitabili parco, piano nobile, cedraia e oratorio. È la “casa del pittore”, la dimora nella quale Ettore Tito (1859-1941) abitò in questo secolo.
Qui, in questo edifico presumibilmente ottocentesco, l’artista ideò le più belle fra le sue tele. Il figlio Luigi ne raccolse l’eredità spirituale, traendo dall’amenità del luogo l’ispirazione per le sue pennellate.
L’edificio va considerato, come elemento di una scenografia nella quale il parco di impianto romantico ha il ruolo preponderante. Tra le adiacenze spicca l’oratorio.

Padova, città elegante e dal fascino discreto.
La dotta. La sua Università, una delle più antiche d’Europa, ospitò nel 1492 un professore d’eccezione, Galileo Galilei.
Mentre pochi anni più tardi, nel 1501, si iscrisse Copernico, il padre di una delle più grandi rivoluzioni scientifiche.
La religiosa Basilica di Sant’Antonio è un importantissimo luogo di culto dove ogni anno arrivano in pellegrinaggio migliaia di devoti a venerare le spoglie del santo più amato del mondo.

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Due volti per una città che conserva intatto il fascino di una storia millenaria, dai paleoveneti fino alla Repubblica Serenissima. E’ impossibile, però, citare tutte le bellezze di Padova. Una città che di giorno si offre al visitatore con le sue strade, piazze affollate e tanta voglia di vivere. Mentre di notte assume un carattere più romantico e suggestivo.

Il “burcio” era la tipica imbarcazione veneziana per il trasporto delle merci. Nel Settecento, quando iniziarono a sorgere le prime residenze estive dei patrizi veneziani nella Riviera del Brenta, alcune di queste imbarcazioni vennero adornate e riadattate per il trasporto dei drappelli di nobili vacanzieri, acquisendo così il nome di “burcio bello”. Complice il dialetto locale, il passaggio alla denominazione “burchiello” è stato breve.

LAGUNA DI GRADO E MARANO – L’idrovia Veneta, la storia della Serenissima

“Marano Lagunare, fiume e oasi dello Stella, isole e casoni, Aquileia, Grado e ritorno a Marano Lagunare”.

È il più bello e immediato consigliato per quanti navigano in questi luoghi con pochi giorni a disposizione. Ricco di natura, cultura, archeologia, tradizioni del buon vivere. Ottima la cucina di eccellenza e i vini.
Biciclette consigliate.

Il nostro itinerario parte da Marano Lagunare. Questa cittadina, sia se avvicinata in partenza che in arrivo, vale bene una sosta di almeno una giornata. La marina è dotata di tutti i servizi. Qui potete trovare, a pochi passi, tutto quanto Vi possa eventualmente servire. La gente, dalla parlata veneta in terra friulana, è gentile e disponibile.

Attenzione: Portomaran è il nostro secondo punto “base” di arrivo e partenza dal 2004 in collaborazione con la direzione e gli addetti del porto stesso. (Per quanti sceglieranno di fare una crociera solo andata oppure andata e ritorno con base Marano Lagunare: la marina sarà a titolo gratuito solo nel giorno dell’imbarco e dello sbarco). Per le barche in transito: fermarsi nell’area apposita (fila R) e Vi sarà indicato dove ormeggiare, Vi sarà consegnata una chiave per l’utilizzo dei servizi di terra, prezzo dell’ormeggio secondo tariffario.

Attenzione: Nella laguna di Marano e Grado potete godere delle selvagge ed incantevoli isole del cordone litoraneo, accessibili solo in barca. Qui potete trascorrere ore piacevoli, spesso in completa solitudine.
D’ora in avanti non sarà difficile ammirare i tradizionali “Casoni” dei pescatori, che qui sono tenuti in perfetto stato manutentivo, rigidamente costruiti con le canne palustri. A volte ci si può fermare per un fugace ristoro.

Uscite dalla Marina di Portomaran, imboccate a sinistra il canale di Marano, a breve a sinistra troverete il canale della Litoranea Veneta che Vi condurrà sino a Portobuso, circa 13 Km di navigazione. Nell’isola di Portobuso un solo ristorante “ai Ciodi” aperto solo di giorno.
Proseguendo per il Canale “Anfora Vecchia” arrivate in circa 60 minuti all’incrocio con il canale “della Teiada” a sinistra, risalitelo assieme al fiume “Natissa” per circa 7 km, fino ad Aquileia. Un ormeggio a pagamento lo trovate, anche se per poche ore, al Porto Turistico di Aquileia. Da qui a piedi o in bici arrivate in breve al famoso sito Archeologico Romano, ricco di mosaici. (Visita da non perdere!).
Navigando a ritroso ritornate ad imboccare la “Litoranea Veneta”. Mantenete la sinistra, ancora circa 6 km (canale S. Pietro d’Orio) e siete a Grado. Noto centro turistico (anche termale) ricco di testimonianze risalenti all’epoca romana e veneziana. Ogni Vs. necessità può essere soddisfatta. Forse un ormeggio di fortuna lo potete anche trovare ma noi Vi consigliamo di chiedere ospitalità alla Marina di Porto San Vito (tel. (0039) 0431 83600) che si trova all’imbocco del porto di Grado.

Attenzione: Grado è anche la Città trampolino per Trieste. Trieste si può raggiungere solo ed esclusivamente navigando in mare. Navigazione quindi adatta ad imbarcazioni autorizzate a navigare in mare, con equipaggi fortemente motivati ed esperti. Prevedere almeno tre giorni. Chiedere eventuali suggerimenti.

Dopo una visita a Grado, potete scegliere di ritornare a ritroso per la stessa Litoranea Veneta e al bivio con il Canale di Marano svoltare a sinistra in direzione della “Bocca dei Canali” e da lì in 10 minuti giungerete a Lignano Sabbiadoro, oppure di costeggiare via mare (tempo permettendo e per barche autorizzate) fino a Lignano Sabbiadoro.
Anche in questa splendida cittadina rivierasca potete trovare tutto quanto vi può servire, compresa un po’ di vita notturna. Ormeggi e rifornimenti possibili in uno dei Porti Turistici.
Da Lignano Sabbiadoro dopo soli 10 minuti di navigazione ritornate alla “Bocca dei Canali” imboccate a sinistra il Canale dei Lustri a breve a destra il canale “Cialisa” che Vi porterà, tenendo la sinistra all’incrocio successivo, a risalire il verdeggiante Fiume “Stella”. Due ore di piacevole e rilassante navigazione fino ad arrivare a Precenicco.
Ormeggi di fortuna possibili. A Precenicco (non proseguire oltre) Vi consigliamo di sostare e magari di passarci anche la notte. In questa tranquilla cittadina troverete: negozi, banche, bar, ristoranti. Potrete acquistare vini e prodotti tipici agricoli locali. Consigliato il ristorante Rivabella tel. (0039) 0431 366091 (chiuso il lunedì).
Al ritorno, all’incrocio con il canale “Cialisa” proseguite dritti, passerete prima sotto un grosso bilancione, per arrivare poi, dopo aver superato alcune anse e avere navigato per circa 20 minuti, al famoso villaggio dei pescatori, dove potrete ammirare le tipiche case di canna palustre. Ora siete nella riserva naturale del fiume “Stella”.

Attenzione: Nel villaggio navigare molto lentamente e centralmente, nelle anse preferire il lato esterno.

Fermarsi per una pausa è quasi sempre possibile, meglio avvicinare una casa se aperta e frequentata, dopo averne richiesto ed ottenuto l’autorizzazione.
Uno scambio di complimenti e brindisi sarà simpaticamente inevitabile (tenere quindi a portata di mano un buon vino o una buona birra).
Ritornate al bivio con il canale “Cialisa” e navigatelo a ritroso; all’incrocio proseguite a destra per il Canale “Caron” e da qui in circa 20 minuti potete giungere al porto turistico di Aprilia Marittima, uno dei più grandi ed organizzati dell’Adriatico; proseguendo a sinistra ritornate a Marano Lagunare.

(*) Consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”

Aquileia, fondata nel 181 a.C., ha un’area archeologica di eccezionale importanza, considerata dall’Unesco Patrimonio dell’umanità.
Gli scavi hanno messo in luce resti del foro romano e di una basilica, del sepolcreto, di pavimenti in mosaico e fondazioni di case, di statue della Via Sacra, dei mercati, di mura, del porto fluviale, di un grande mausoleo e d’altro.

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Miriadi di reperti del periodo romano (statue, mosaici, monete, vetri, terrecotte, urne, bronzi, un’imbarcazione, il lapidario, ecc.) sono raccolti nel Museo Archeologico Nazionale.
La splendida Basilica di S. Maria Assunta fu eretta su un edificio del IV sec., cui vennero effettuati nei secoli successivi numerosi ampliamenti (poi in gran parte distrutti durante le invasioni barbariche).
Accanto alla basilica si trovano la cosiddetta chiesa dei pagani e il battistero.
Nel tempio si possono ammirare anzitutto i famosi Mosaici Paleocristiani (IV sec.) che costituiscono una tappa fondamentale nella storia dell’arte italiana.
Poi, di grande rilievo sono gli Affreschi del XII sec. della cripta e quelli dell’XI sec. della volta dell’abside. Interessante è inoltre il cosiddetto Santo Sepolcro (costruito nel XII sec. a imitazione di quello di Gerusalemme).

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Importante per conoscere la storia di Aquileia cristiana dei primi secoli è altresì la Cripta degli scavi con i bellissimi mosaici della chiesa costruita nel IV sec. dal vescovo Teodoro sulle strutture di un’antica villa romana.
Dietro la basilica si trova il cimitero dei caduti in cui sono tumulati fra gli altri dieci militi ignoti raccolti nei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale (un altro è stato scelto proprio ad Aquileia per essere portato all’altare della Patria a Roma).

La bellezza di Grado consiste nella possibilità di associare un periodo di spensierata vacanza all’immersione in un mondo antico, ricco di suggestioni evocative e di fascino storico che qui, sull’Isola del Sole e d’Oro, mostra ampie ed eloquenti tracce; Grado soddisfa con stile e ospitalità il desiderio di relax, divertimento e benessere di tutti, grandi e piccoli. Il cuore antico di Grado si stringe attorno la Basilica di Sant’Eufemia, ricca di mosaici pavimentali; all’esterno della Basilica si trovano il Museo Lapidario ed il Battistero, mentre a una cinquantina di metri di distanza si erge la Basilica di Santa Maria delle Grazie.

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La laguna di Grado rappresenta un tratto di natura incontaminata formato da canali e specchi d’acqua che si intrecciano fra i dossi e piccoli isolotti, da esplorare in barca o sul gommone alla scoperta dei caratteristici “casoni”, ma anche in mountain bike lungo i sentieri che costeggiano le valli da pesca.
Con un breve tragitto in imbarcadero si può raggiungere la verde isola di Barbana: la statua lignea della Madonna è il simbolo di questa meta di pellegrinaggi in ogni stagione e autentica oasi di pace, tra memorie e suggestioni storiche.

La Riserva Naturale Regionale Foce dello Stella interessa una superficie di quasi 1.400 ettari, e la sua istituzione risale al 1996. Le acque interne sono caratterizzate da notevoli variazioni di salinità e di temperatura, e in corrispondenza dello sbocco in laguna del fiume Stella presentano ampie distese di canneti d’acqua dolce.

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La Riserva costituisce un’area avifaunistica di grande valore, in particolare come luogo di sosta e di svernamento degli uccelli acquatici. Nonostante il numero maggiore di specie si riscontri tra gli uccelli, nell’area sono segnalate la presenza di numerose specie di pesci, rettili, anfibi, mammiferi, e persino cetacei che a volte vi si arenano.
Essendo la Riserva accessibile solamente via acqua, la visita necessita dell’ausilio di una motonave, ed è particolarmente indicata per gli allievi delle scuole in funzione di una attività sia didattica che naturalistica. Durante l’intero corso delle visite guidate, i docenti e gli studenti possono avvalersi della presenza di un esperto naturalista.
Le escursioni sono programmate da ottobre a maggio, ma si consiglia la visita nei mesi da ottobre a febbraio, periodo di maggior presenza di avifauna nell’ambiente lagunare.

DELLE 3 LAGUNE

“da Burano a Marano Lagunare passando per Cavallino, Jesolo, Caposile, Musile, Cortellazzo, Caorle, Bibione e Lignano”.

È un itinerario variegato: città d’arte e di mare, natura lagunare e fluviale, spiagge, villaggi contadini e di pescatori. Consigliato per crociere di almeno due settimane, una settimana se solo andata. Biciclette consigliate.

È importante conoscere fin da subito che:
– In alcuni periodi dell’anno le chiuse non aprono il sabato e la domenica e che alcuni ponti mobili non vengono normalmente azionati i giorni festivi;
– Che un paio di ponti non agibili sul canal Cavetta, tra Jesolo e Cortellazzo, costringono a scegliere tra:
1. uscire in mare e dover quindi costeggiare per qualche miglio. Solo per le barche autorizzate. Buone condizioni meteo/marine sono indispensabili.
2. allungare il percorso di circa 4 ore risalendo la “Piave Vecchia” fino a Musile, per poi discendere il “Piave” fino quasi alle foci, a Cortellazzo.
A noi piace consigliare questa seconda possibilità, adatta a tutte le barche, fattibile con tutte le condizioni atmosferiche.

Attenzione: collegamento all’itinerario “Laguna Veneta”.

L’itinerario prosegue per il canale di Burano, canale S. Felice, canale Riga, canale dei Bari, canale il Fosso. Un percorso molto bello e suggestivo ricco di flora e fauna palustre, preferibile al Canale Pordelio per via di un ponte mobile in località Ca’ Savio che alla data di stesura di questo scritto non apre ancora per lavori.
Lasciato Burano trovate possibili ormeggi a: Marina di Lio Grando a Punta Sabbioni (a pagamento); ormeggi liberi/di fortuna in Località Treporti, Lio Piccolo e Cavallino.

Attenzione: il canale “Il fosso“ che da Lio Maggiore porta a Cavallino è stretto e poco profondo, navigare a ridosso delle briccole (5-8 metri) preferibilmente con un osservatore a prua.

Passata la Chiusa di Cavallino (*) vi trovate nel fiume “Sile”, proseguendo a destra, verso la foce, trovate tutta una serie di darsene molto ben attrezzate.

Attenzione: il fiume Sile non offre sufficienti possibilità di far acqua, approfittate quindi di queste strutture.

Tempo e stagione permettendo potete fare una uscita in mare (solo per le barche autorizzate), a minimo 500 metri dalla costa (non più vicino!) potete buttare l’ancora e farVi un bagno.

Risalendo il Sile arriverete in meno di un’ora a Jesolo Paese, qualche ormeggio di fortuna lo potete trovare lungo il tragitto.

Non dimenticate di richiedere l’apertura dei due ponti di Jesolo (*) in caso di difficoltà chiedete aiuto ai Vigili, Polizia, ecc.. Approfittate dell’attesa per fare la spesa. Per arrivare a Caposile ci impiegate un’ora circa.

“La Piave Vecchia” da Caposile alla chiusa di Musile si percorre in circa 30 minuti. Un fiume caratterizzato da un alveo, a volte, stretto e tortuoso; da sponde basse, ricche di canneti; piccoli paesini, campagne ben coltivate. La chiusa “Intestadura” di Musile la trovate sempre aperta, viene azionata solo in presenza di piene e magre dei fiumi “Piave o Sile” (*).
Al villaggio Chiesanuova, nell’ampia ansa trovate un bel pontile galleggiante immerso nel verde. Sopra l’argine alcuni piccoli negozi, bar, pizzeria. Se suonate al nr. 91 “SIL di Mengo & C. snc” potete degustare gratuitamente degli ottimi prodotti liquorosi (ed acquistarli solo se vi fa piacere).

Nel “Piave” lo scenario cambia. Sponde più lontane e molto più alte con fitta alberatura. Volendo si può allungare la navigazione di qualche manciata di minuti, verso monte, per arrivare ad ormeggiare a S. Donà di Piave (pontile alla Vostra destra in prossimità di un grande piazzale verde, prima di un alto ponte in ferro).
Verso valle, per arrivare al ponte mobile di barche (*), poco prima di Cortellazzo, ci impiegate circa 90 minuti. Eraclea è l’unica cittadina da menzionare, si trova a circa metà percorso. In vista del ponte di barche suonate 3 colpi di tromba.

Attenzione: tenetevi ad una giusta distanza dal ponte (circa 50 metri), evitate di farVi trascinare in pericolo dalla corrente. Girate in cerchio fino a che l’apertura è completa e poi superatela senza esitazioni.

Qualche ormeggio di fortuna lo trovate sicuramente tra il ponte e la foce, anche a pagamento se cercate un po’ più di comfort ed acqua potabile.
A Cortellazzo, piccolo paesino dedito al turismo, pesca e agricoltura, troverete: buoni ristoranti, bar, giornali, supermercato, mercatino del pesce, negozi vari. A piedi o in bicicletta, è facile arrivare in riva al mare per un bagno o una passeggiata sulla spiaggia.
Con altre due ore di motore potete raggiungere Caorle, grosso centro turistico e peschereccio dell’alto Adriatico. Consigliato per una sosta importante e per passarci la notte.
Per arrivare a Caorle dovete navigare il canale Revedoli e Largon fino a Brian.
Poche le difficoltà:
1) la chiusa di Revedoli si supera a tutte le ore (sempre aperta escluse piene del fiume Piave);
2) a tre chilometri il ponte mobile di Torre di Fine (*) aperto a cura di un addetto della vicina nautica “Garden Center”.
Possibilità di ormeggio, di fare acqua e spese.
Ancora 7 chilometri e siete a Brian. Sottopassato il ponte della nuova arteria, troverete un vecchio ponte mobile sempre aperto ed una modesta organizzazione nautica. Arriverete in breve al bivio con il canale Livenza. Voi proseguite a dritta per il canale Commessera. Subito a sinistra l’ormeggio privato della “Trattoria Emiliana”, consigliato per gli amanti della cucina casalinga in piena campagna. Posto ideale per fare jogging e mountainbike. Ancora 20 minuti di navigazione e siete sul fiume “Livenza” a Porto Margherita, navigate verso le foci, prendete il primo bivio a sinistra “canale dell’Orologio” e proseguite per pochi minuti. A dritta, superata la darsena dell’Orologio trovate un canale pieno di pescherecci che non Vi consigliamo di intraprendere. A sinistra il “Canale Saetta” solo cento metri più avanti, poco prima del ponte mobile, il bel ormeggio del ristorante “Da Duilio” che Vi consigliamo.

Passato il ponte mobile di Caorle (*), dopo circa 3 km, siete nella splendida laguna di Caorle. Per le soste vi consigliamo l’ormeggio che si trova a destra circa 150 metri dopo il ponte mobile (pontile di carico e scarico: si può sostare senza abbandonare la barca).

Da ora in avanti non sarà difficile ammirare i tradizionali “Casoni” dei pescatori, che qui sono tenuti in perfetto stato manutentivo, rigidamente costruiti con le canne palustri. A volte ci si può fermare per un fugace ristoro.

Attenzione: tenete sempre ben in vista, per un confronto, la carta nautica. Le indicazioni sul percorso non sempre sono puntuali e chiare.

Attenzione: navigare prudentemente, al centro dei canali, evitare possibili secche.

Attenzione: è assolutamente vietato entrare ed uscire in mare da porto Falconera. Il canale, allo sbocco in mare, non ha la profondità sufficiente.

Risalite per 3,5 km circa il “Canale Nicessolo o Canalon” a dritta il “Canal del Morto” per altri 3,5 km. A sinistra il “Canale Baseleghe e di Cavanella” per complessivi 2,5 km.
Il “Canale de Lovi” va percorso brevemente verso il mare prima di intraprendere a sinistra il “Canale di Lugugnana e Cava nuovo” che sbocca, dopo circa 8 km e dopo aver superato la chiusa di “Bevazzana destra” (*), sul “Fiume Tagliamento”.
Siete praticamente a “Bibione” altra splendida perla turistica dell’alto Adriatico.
Il fiume si deve risalire per più di 1 km prima di incrociare, a destra, il “Canale di Bevazzana e Canale Lovato” che si naviga dopo aver superato chiusa e ponte mobile di “Bevazzana sinistra”. (*)
Ancora un breve rettilineo (2 km) e siete nella ricca “Laguna di Marano e Grado”.

Attenzione: navigare centralmente, basse profondità per circa 2 km, fino al Canale “Caron”.

Attenzione: da qui in avanti la segnaletica che delimita gli spazi navigabili è costituita con lo stesso sistema di briccole come per la ormai lontana laguna di Venezia.

Raggiunto il Canale “Caron”: voltando a sinistra arrivate in circa 20 minuti al porto turistico di Aprilia Marittima, uno dei più grandi e organizzati dell’Alto Adriatico.
Girando a destra, dopo soli 20 minuti navigando anche il canale dei “Lustri ” arrivate alla ”bocca dei canali” bivio a destra per Lignano Sabbiadoro che potete raggiungere in altri 10 minuti.
Anche in questa splendida cittadina rivierasca potete trovare tutto quanto vi può servire, compresa un po‘ di vita notturna. Ormeggi e rifornimenti possibili in uno dei porti turistici. Da “bocca dei canali” dopo solo 5 km raggiungete Marano Lagunare. Arrivate praticamente in città, all’inizio del porto peschereccio, prima del nuovo mercato del pesce, trovate alla Vs. destra il canale con la Marina di “Portomaran”.

Attenzione: Portomaran è il nostro secondo punto “base” di arrivo e partenza dal 2004 in collaborazione con la direzione e gli addetti del porto stesso. (Per quanti sceglieranno di fare una crociera solo andata oppure andata e ritorno con base Marano Lagunare: la marina sarà a titolo gratuito solo nel giorno dell’imbarco e dello sbarco). Per le barche in transito: fermarsi nell’area apposita (fila R) e Vi sarà indicato dove ormeggiare, Vi sarà consegnata una chiave per l’utilizzo dei servizi di terra, prezzo dell’ormeggio secondo tariffario.

Marano Lagunare, sia se avvicinata in arrivo o anche in partenza, vale bene una sosta di almeno una giornata. La marina è dotata di tutti i servizi, La Cittadina è splendida e ben organizzata. Troverete a pochi passi tutto quanto Vi possa eventualmente servire. La gente, dalla parlata veneta in terra Friulana, è gentile e disponibile.

(*) Consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”

Cavallino – Treporti. Luogo conosciuto in tutta Europa per le sue bellissime spiagge, gli attrezzati campeggi ed il paesaggio incantevole, il Comune di Cavallino Treporti si estende su quella penisola che da Punta Sabbioni, arriva al Cavallino (dal latino volgare Equilinum), località nota anticamente per l’allevamento dei cavalli. Da Aprile ad Ottobre, oltre ai bagni, non si può rinunciare ad una gita in bicicletta alla scoperta di questa meravigliosa porzione della Laguna Nord.

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Proseguendo lungo l’antico percorso della Litoranea Veneta si possono osservare le valli da pesca di Cavallino: Paleazza, Olivara, Sacchetto e Liona, fin dai tempi della Repubblica Serenissima, vere e proprie riserve alimentari per le popolazioni locali. Qui numerose e disseminate in tutto il territorio comunale sono le costruzioni militari: forti, batterie e torri telemetriche (strumento con cui si avvistava il nemico e contemporaneamente se ne rilevava la distanza dalla costa). Una volta oltrepassato Canale Pordelio, si giunge al centro abitato di Treporti, con la caratteristica Chiesa della Santissima Trinità, per poi proseguire, lungo gli argini di Valle Zanella, fino alla località Saccagnana, con la storica corte rurale del “Pra”, su cui si affacciano un’elegante villa rustica eretta nel XVI secolo e la vicina Chiesa della Madonna del Carmine (ricostruita nella forma attuale all’inizio del XVIII secolo). L’itinerario si conclude a Lio Piccolo, incantevole borgo costituito da una piazza e poche case, in cui la ricca famiglia Boldù alla fine del Settecento, costruì il bel palazzo omonimo e l’attigua chiesa dedicata a Santa Maria della Neve.

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Caorle. E’ una rinomata località balneare, premiata più volte come una delle spiagge più pulite d’Italia. Ma prima di tutto è una città: per cultura, storia e tradizione.
Quindici chilometri di sabbia dorata in dolce pendenza sul mare e… tre spiagge: Porto Santa Margherita, Duna Verde e la spiaggia vicina al caratteristico centro storico, dove sorge la maggior parte degli alberghi. Porto Santa Margherita ha una delle darsene più grandi d’Europa capace di ospitare fino a 800 imbarcazioni, attrezzata con i relativi servizi di assistenza.
Duna Verde si trova a pochi chilometri dal centro storico di Caorle, e per le sue caratteristiche urbanistiche è anche chiamata “città giardino”. Un’area di quiete assoluta, con modernissimi villaggi residenziali immersi nel verde della pineta.
Caorle attira ogni anno migliaia di turisti stranieri. Gli impianti sono di prim’ordine, ben attrezzati anche per gli sportivi che qui possono praticare beach volley, windsurf, tennis.
Oltre alle strutture ricettive, Caorle resta una località assolutamente singolare per la straordinaria conformazione fisica, la ricchezza della vegetazione e la varietà della fauna. Le sue lagune, le pinete e le dune sono spazi magici dove il silenzio, la pace e la tranquillità regnano sovrani.
Chiamata la “Venezia in miniatura”, Caorle è un susseguirsi di calli e campielli dove si affacciano case affrescate con i brillanti colori della tradizione veneziana.

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Per la quantità e la qualità dei centri sportivi messi a disposizione, Caorle vanta anche l’appellativo di “Città dello sport”. Dall’atletica al tennis, dal windsurf alla vela, dal golf al minigolf, dal basket al volleyball e così via. Tra le strutture ricordiamo il Palamare e il Palaexpomar, e poi lo stadio municipale, i campi da tennis, le piscine olimpioniche, i terreni da golf e le darsene Marina 4 e all’Orologio, capaci insieme di ospitare circa duemila posti barca.

Oltre allo sport, Caorle propone ogni anno manifestazioni di grande fascino e suggestione come “Caorlevivistoria”, antica rievocazione storica e “Scogliera viva”, un autentico museo all’aria aperta dove ammirare opere d’arte scolpite da artisti internazionali sui massi a difesa del mare.

Il complesso lagunare di Grado e Marano si estende per circa 16.000 ettari tra la foce dell’Isonzo e quella del Tagliamento; l’intero sistema si è formato fra il 400 e il 600, ed e’ protetto dal mare da un cordone di dune più o meno coperto da una vegetazione di alberi, erbe e arbusti.

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Il paesaggio si presenta con forme e colori sempre diversi ad ogni variare di marea, e presenta isolette, banchi sabbiosi, canali e fondali sommersi che affiorano in occasione di basse maree. Osservando la vegetazione sugli argini si possono riconoscere i celebri tamerici, alberi dai rami sottili citati più volte dal D’Annunzio, nelle colorazioni prevalentemente rosate, e poi olmi, pioppi, pini e ginepri; per quanto riguarda la fauna, sono i volatili a farla da padroni: gabbiani reali, rondini di mare, aironi bianchi e cormorani. Nei dintorni pianeggianti del bacino lagunare si pratica un’agricoltura dedicata alla soia, ai cereali e alla barbabietola, mentre il settore prevalente delle aziende è quello chimico; ad ogni modo, la più importante attività economica nonché forte risorsa culturale del paesaggio lagunare è la pesca.

Sviluppatasi di recente, Bibione è stata costruita pensando in modo esclusivo al benessere. Otto chilometri di arenile dorato, parchi, isole pedonali e passeggiate sul lungomare, un rinomato centro termale e moderne strutture ricettive.
Articolata nei nuclei di Bibione Spiaggia, Lido del Sole e Bibione Pineda, la vasta distesa sabbiosa accoglie il turista con ordinate e coloratissime file di ombrelloni e con un’animazione sportiva capace di entusiasmare tutti: surfing, vela, sci acquatico, nautica e tante altre opportunità per prendere confidenza con il mare.
E a pochi passi dalla spiaggia, il divertimento continua per gli sportivi con campi da tennis, minigolf, maneggi, percorsi di jogging, piste ciclabili e per il motocross. Oltre al mare, Bibione possiede un patrimonio naturalistico di notevole interesse. La sua pineta è una folta e verdissima oasi naturale popolata da una ricca varietà di specie animali e da una flora tipica dell’area mediterranea. Luogo ideale per gli appassionati di birdwatching e per gli amanti della fotografia.

casoni-di-caorle

Dopo la spiaggia, o per chi preferisce comunque rilassarsi, il centro termale “Bibione Thermae” offre numerose possibilità per la prevenzione, la cura, la riabilitazione e anche la bellezza del proprio corpo.

L’arrivo a Marano trasporta il visitatore in una dimensione veneta più che friulana, la quale rimanda a realtà urbanistiche come Caorle e Chioggia: il centro lagunare fu infatti sottoposto al dominio della Serenissima dal 1420 al 1797 che vi ha lasciato tracce storico-artistiche e antropologiche molto profonde. Sulla principale piazza Vittorio Emanuele II si affacciano la Loggia quattrocentesca e il coevo Palazzo dei Provveditori. Simbolo della città è però la Torre patriarcale (XV sec. la struttura, XX sec. la cella campanaria), caratterizzata dalla serie di ritratti ed epigrafi celebrative, fastosamente realizzati, di noti provveditori veneti del XVII sec.; altri sono murati su edifici diversi.

torre patriarcale marano

La parrocchia è dedicata a S. Martino (nel timpano gruppo statuario con il santo e il povero), quantunque forse il santo più amato sia S. Vito, per la cui devozione (e per quella dei Ss. Modesto e Crescenzo) si svolge la tradizionale processione marittima. Nella chiesa (XVIII sec.) tra cui un articolato e imponente altar maggiore (XVIII sec.) con tela raffigurante la Madonna in trono con S. Martino e S. Vito (XVI sec.) e tre pale d’altare forse attribuibili ad Antonio Martinetti detto il Chiozzotto (1719-1790).
La chiesetta della Beata Vergine (1905-1908) custodisce la venerata immagine lignea della Madonna della Salute (XVII) e vari ex voto. Se quanto evidenziato ci fornisce una minima dimensione storico-artistica della cittadina, che vanta un passato importante anche in età romana (antiquarium presso il Centro civico) e altomedievale, è l’orizzonte attuale, che pur non trascurando l’attività principale della pesca, si proietta verso un turismo di carattere naturalistico, di grande rispetto per il delicato ecosistema della laguna omonima, anche attraverso l’istituzione della Riserva naturale delle foci dello Stella (1377 ettari) e Valle Canal Novo (121 ettari).
Resta inoltre sempre suggestiva l’osservazione dei casoni, che rappresentano dimore abitative e ricoveri per attrezzi per l’attività di pesca, realizzati in canne, fango e supporti lignei.

DELLE 3 LAGUNE

“da Marano Lagunare a Chioggia passando per Lignano, Bibione, Caorle, Cortellazzo, Musile, Caposile, Portegrandi, isole della laguna e Venezia”.

È un itinerario variegato: città d’arte e di mare, natura lagunare e fluviale, spiagge, villaggi contadini e di pescatori. Consigliato per crociere di almeno due settimane, una settimana se solo andata.
Biciclette consigliate.

È importante conoscere fin da subito che:
• In alcuni periodi dell’anno le chiuse non aprono il sabato e la domenica e che alcuni ponti mobili non vengono normalmente azionati i giorni festivi; (*)
• Che un paio di ponti non agibili sul canal Cavetta, tra Cortellazzo e Jesolo, costringono a scegliere tra:
1. uscire in mare e a dover quindi costeggiare per qualche miglio. Buone condizioni Meteo/Marine sono indispensabili. (solo per barche autorizzate).
2. allungare il percorso di circa 4 ore di navigazione risalendo il “Piave” da Cortellazzo fino a Musile, per poi discendere il “Piave Vecchio” fino a Caposile e a Portegrandi.
A noi piace consigliare questa seconda possibilità, adatta a tutte le barche, fattibile con tutte le condizioni atmosferiche.

Marano Lagunare, sia se avvicinata in partenza che in arrivo, vale bene una sosta di almeno una giornata. La marina è dotata di tutti i servizi. La cittadina è splendida e ben organizzata. Qui potete trovare, a pochi passi, tutto quanto Vi possa eventualmente servire. La gente, dalla parlata veneta in terra Friulana, è gentile e disponibile.

Attenzione: Portomaran è il nostro secondo punto “base” di arrivo e partenza dal 2004 in collaborazione con la direzione e gli addetti del porto stesso. (Per quanti sceglieranno di fare una crociera solo andata oppure andata e ritorno con base Marano Lagunare: la marina sarà a titolo gratuito solo nel giorno dell’imbarco e dello sbarco). Per le barche in transito: fermarsi nell’area apposita (fila R) e Vi sarà indicato dove ormeggiare, Vi sarà consegnata una chiave per l’utilizzo dei servizi di terra, prezzo dell’ormeggio secondo tariffario.

Attenzione: Nella laguna di Marano e Grado potete godere delle selvagge ed incantevoli isole del cordone litoraneo, accessibili solo in barca. Qui potete trascorrere ore piacevoli, spesso in completa solitudine. D’ora in avanti non sarà difficile ammirare i tradizionali “Casoni” dei pescatori, che qui sono tenuti in perfetto stato manutentivo, rigidamente costruiti con le canne palustri. A volte ci si può fermare per un fugace ristoro.

Uscite dalla marina di Portomaran, imboccate a sinistra il canale di Marano, le prime dame e le prime mede le trovate subito alla fine della terra ferma. Proseguite dritti superando senza svoltare ad ogni possibile incrocio, in 50 minuti giungete a Lignano Sabbiadoro. In questa splendida Cittadina rivierasca potete trovare tutto quanto vi può servire, compresa un po’ di vita notturna. Ormeggi e rifornimenti possibili in uno dei porti turistici.
Da Lignano Sabbiadoro dopo soli 10 minuti di navigazione a ritroso arrivate alla “Bocca dei Canali” imboccate a sinistra il Canale dei Lustri ed il Canale Caron, più avanti a sinistra il Canale dei Pantani e navigatelo centralmente.

Attenzione: basse profondità per circa 2 km.

Attenzione: tenete sempre ben in vista, per un confronto, la carta nautica. Le indicazioni sul percorso non sempre sono puntuali e chiare.

Proseguire lungo i canali Lovato e Bevazzana. Avete ormai lasciato la ricca “Laguna di Marano” e Vi accingete a superare il ponte mobile e la chiusa di “Bevazzana sinistra” (*).
Siete sul fiume Tagliamento ad un paio di Km da “Bibione”, splendida perla turistica dell’alto Adriatico.
Il fiume si deve scendere per più di 1 Km prima di incrociare a destra la chiusa di “Bevazzana destra” (*), superatela e procedete lungo il corso del “Canale di Lugugnana e Cava nuovo”che sbocca dopo circa 8 Km nel Porto di Baseleghe.

Attenzione: navigare prudentemente, al centro dei canali per evitare possibili secche.

Mantenete la destra ed imboccate il Canale dei Lovi, che va risalito brevemente prima di poter intraprendere a sinistra il “Canale Baseleghe e di Cavanella” per complessivi 2,5 km, poi a destra il “Canal del Morto” per altri 3,5 km. A sinistra il “Canale Nicessolo o Canalon”, percorretelo verso il mare per circa 3,5 km, a destra imboccare il “Canale Saetta” in direzione Caorle, grosso centro turistico e peschereccio dell’Alto Adriatico. Consigliato per una sosta importante e per passarci la notte. Per attese e soste Vi consigliamo l’ormeggio che si trova a sinistra circa 150 metri prima del ponte mobile di Caorle (*) Si tratta di un pontile di carico e scarico: si può sostare senza abbandonare la barca.

Attenzione: è assolutamente vietato entrare ed uscire in mare da Porto Falconera. Il canale, allo sbocco in mare non ha la profondità sufficiente.

Subito dopo aver superato il ponte mobile troviamo il bell’ormeggio del ristorante “Da Duilio” che Vi consigliamo. Proseguite a dritta per il Canale Saetta, a sinistra trovate un canale pieno di pescherecci che non Vi consigliamo di intraprendere. Prendete a destra il Canale dell’Orologio, proseguite per pochi minuti fino ad arrivare a Porto S. Margherita, nella foce del fiume Livenza. Risalite a destra il fiume, prendete il primo bivio a sinistra, Canale Commessera e proseguite. Ancora 20 minuti di navigazione e potrete consumare un lauto pasto alla “Trattoria Emiliana”. Consigliata per gli amanti della cucina casalinga in piena campagna. Posto ideale per fare footing e mountain bike. Il ristorante è altresì dotato di un ormeggio privato.
Vi trovate praticamente a Brian, piccolo paesino con una modesta organizzazione nautica, proseguendo incrociate due ponti: il primo è un vecchio ponte mobile sempre aperto; il secondo è il ponte alto della nuova arteria.
Per giungere a Cortellazzo da Brian, dovete navigare il Canale Largon e il Canale Revedoli.
Poche le difficoltà:
1) il ponte mobile di Torre di Fine, che viene aperto a cura di un addetto della vicina nautica “Garden Center” (*). Possibilità di ormeggio, di fare acqua e spese.
2) a tre chilometri la chiusa di Revedoli (*);
Siete a Cortellazzo, piccolo paesino dedito al turismo, pesca e agricoltura; qui trovate: buoni ristoranti, bar, giornalai, supermercati, il mercatino del pesce, negozi vari.
A piedi o in bicicletta, è facile arrivare in riva al mare per un bagno o una passeggiata sulla spiaggia.
Nel “Piave” lo scenario cambia. Sponde più lontane e molto più alte con fitta alberatura.

Poco dopo Cortellazzo, risalendo il fiume Piave in direzione di Musile, incontrate un ponte mobile di barche in vista del quale suonate 3 colpi di tromba (*).

Attenzione: tenetevi ad una giusta distanza dal ponte (circa 50 metri), evitate di farVi trascinare in pericolo dalla corrente di marea. Girate in cerchio fino a che l’apertura è completa e poi superatela senza esitazioni.

Qualche ormeggio di fortuna lo trovate sicuramente tra la foce e il ponte.

Da qui in circa 90 minuti raggiungete la chiusa “Intestadura” di Musile; la chiusa è sempre aperta viene azionata solo in presenza di piene e magre dei fiumi “Piave o Sile”.
Ormeggi di fortuna possibili.
Eraclea l’unica Cittadina da menzionare, a circa metà percorso.

Volendo si può allungare la navigazione di qualche manciata di minuti per arrivare ad ormeggiare a S. Donà di Piave (pontile alla vostra destra in prossimità di un grande piazzale verde, prima di un alto ponte in ferro).

Superata la chiusa di Musile calcolate circa 30 minuti per percorrere la “Piave Vecchia” fino a Caposile, ma nel mentre, al villaggio Chiesanuova, nell’ampia ansa, trovate un bel pontile galleggiante immerso nel verde.

Sopra l’argine alcuni piccoli negozi, bar, una pizzeria molto apprezzata. Se suonate al nr. 91 “SIL di Mengo & C. snc” potete degustare gratuitamente degli ottimi prodotti liquorosi (e acquistarli solo se vi fa piacere).

Proseguendo la risalita del Sile, arrivate in circa 50 minuti all’incrocio di Portegrandi.
Un ormeggio di fortuna, in prossimità della chiusa, lo trovate sempre, ma è comunque vietato ormeggiare e usare i servizi presso la concessione privata n° 295 di Agostini, Renier e Mazzoler.
Al ristorantino preferire il casereccio menù a base di pesce.

Passate la chiusa ed entrate così in laguna percorrendo il canale Silone fino ad arrivare in prossimità delle isole di Torcello, Burano e San Francesco del Deserto. Queste isole sono molto frequentate da gruppi di turisti dalle ore 10.00 alle ore 17.00, è preferibile ormeggiare dopo tali orari. Troverete più facilmente l’ormeggio e le cittadine saranno certamente più vivibili e reali, la gente gentile e disponibile.
Ora gli spostamenti di isola in isola, che Vi proponiamo comportano tempi brevi di spostamento: calcolate mediamente 30/50 minuti di navigazione.

Attenzione: a Burano la R.V.F. dispone di alcuni ormeggi privati, (ad utilizzo gratuito degli utenti RVF e Locaboat). Luogo non sempre tranquillo per pernottare. Consultare la sezione “Ormeggio Burano”

Ci si arriva provenendo da nord, est e sud, circumnavigando in senso orario l’isola; provenendo da Ovest costeggiando la riva sud di Mazzorbo. Lungo la verde banchina, si trovano sette pontiletti per lo sbarco con minimo tre pali ciascuno, tutti personalizzati con il nostro logo.

A Burano potete fare i Vostri acquisti ed eventualmente mangiare in uno dei numerosi ristoranti. È l’isola più bella. Suggestivo il mercatino del pesce del mattino e l’accogliente atmosfera di via Galuppi con le bancarelle dei famosi merletti. I vivaci colori delle case e la piacevole struttura della cittadina renderà il Vostro umore ancora più gioioso.

Attenzione (a Burano): calcolare la direzione della corrente prima di iniziare la manovra. In favore di corrente evitare di avvicinare il ponte di legno Mazzorbo/Burano. Manovrare ad almeno 30 metri dal ponte. Avvicinare la prua all’ormeggio, agganciare un palo, aspettare che la corrente dell’acqua faccia il resto.

San Francesco del Deserto è l’isola più tranquilla e romantica, ideale per cucinare, pranzare e passare la notte in solitudine. La fontana presente eroga acqua molto lentamente. Il solo monastero presente nell’isola è visitabile alcune ore al giorno, meglio di mattina presto, alla prima apertura (orario visite dalle 9:00 alle 11:00 e dalle 15:00 alle 17:00). Ormeggiare a sinistra all’interno dello stretto canale.

Torcello, prezioso reperto archeologico racchiuso in una struggente solitudine. Antiche memorie dell’arte Veneto/Bizantina sono la Cattedrale di S. Maria Assunta e la chiesa di S. Fosca. Alcuni ristoranti sono presenti nell’isola tra i quali la più famosa “Locanda Cipriani”.
Il Canale Torcello a nord/est dell’omonima isola è preferibile per i Vostri ormeggi, (anche per passarci la notte).

Percorrete i canali “Scomenzera – S. Giacomo – Ondello – Bisatto” ed arrivate a Murano, isola famosa per il vetro artistico. L’isola si può parzialmente circumnavigare. Si consiglia di lasciare la barca a Vignole e di prendere il vaporetto. D’obbligo la visita di una fornace con dimostrazione della lavorazione del vetro. Negozi e ristoranti disponibili.

Attenzione: la R.V.F. dispone alle Vignole (ad utilizzo gratuito degli utenti RVF e Locaboat), di alcuni ormeggi privati a loro riservati, indicati per pernottare. Consultare la sezione “Ormeggio Vignole”

Arrivando da Murano si percorre il canale di Marani, prendete il secondo incrocio a sinistra prima del canale delle Navi. Proseguite tra l’isola delle Vignole a sinistra e l’isola Certosa a destra. Alla fine della triforcazione prendete il canale stretto a sinistra. Proseguite per circa 400 metri e alla Vostra sinistra trovate, dopo i primi 4 ormeggi di altre società, il nostro ormeggio privato. 15 pali in fila, a ridosso della banchina, riconoscibili dal nostro logo, distanti 4/5/6 metri l’uno dall’altro. Altre barche della RVF e Locaboat saranno autorizzate ad ormeggiare a fianco delle prime, con l’ausilio di parecchi parabordi a protezione; attraversando le altre imbarcazioni sarà possibile scendere a terra, prestando le dovute attenzioni all’equipaggio quindi vicino.
Circa a metà della nostra concessione acquea, a terra, vicino al sentiero che si inoltra nell’isola, trovate un pozzetto in ghisa colorato di azzurro. Sollevate il coperchio e all’interno trovate il nostro erogatore dell’acqua. Cercate l’ormeggio più prossimo così da riuscire agevolmente a fare rifornimento d’acqua, utilizzando la canna/prolunga in vostro possesso. Per cortesia richiudere dopo l’uso. Grazie.

Attenzione: nel canale delle Vignole, in prossimità di una chiesetta con fontana, c’è un ponte in legno, impossibile passarci sotto con media e alta marea. Proprio di fronte alla chiesa ma sulla riva opposta, c’è una forte secca, tenetevi lontani, non tentate l’ormeggio.

Da quest’isola parte un servizio regolare di Vaporetto per Murano/Venezia circa ogni 60 minuti, tempo di percorrenza 20 minuti. Costo biglietto di corsa semplice circa Euro 9,50/persona. Vi consigliamo di prendere un biglietto valido 24 ore al costo di circa Euro 25,00/persona, valido 48 ore a circa Euro 35,00/persona o valido 72 ore a circa Euro 45,00/persona (tariffa giovani per biglietto valido 72 ore circa Euro 33,00/persona). (*)
Per uscire dalle Vignole meglio tornare indietro.
Una possibile e valida alternativa all’ormeggio libero delle Vignole sono le darsene presso l’isola di S. Elena, Diporto Velico Veneziano e Marina Sant’Elena (entrambe a pagamento). Lasciata la barca potete visitare liberamente la città a piedi, senza inutili perdite di tempo e senza costi aggiuntivi di vaporetto. Sceglietevi un buon ristorante e passate una serata da non dimenticare.
È l’ultimo giorno, fate le vostre cose con comodo, studiatevi il percorso e tempo e partite per Chioggia.
Arrivati sul Canale di San Nicolò tenete la destra e proseguite per il bacino S. Marco. Subito dopo l’omonima piazza proseguite a sinistra tra l’Isola S. Giorgio e l’isola Giudecca per il Canale di Grazia e poi Canal Santo Spirito. Alla Vostra destra oltrepasserete prima l’isola di S. Clemente e successivamente l’isola di Poveglia (ora in restauro).
Arrivati a Malamocco proseguite costeggiando fino ad Alberoni.
Mantenete una giusta distanza di sicurezza dalle briccole (5-10 metri) che rimarranno alla Vostra destra.

Attraversate il canale di Malamocco puntando a costeggiare l’isola di Pellestrina, ancora 90 minuti di navigazione e siete a Chioggia.
Lungo il percorso potete trovare numerosi ormeggi liberi, per una pausa, una visita o per fare il bagno nelle spiagge antistanti: ad Alberoni (poco prima l’imbarco del Ferryboat, in un porticciolo ad uso pubblico, briccola 25, consigliato anche per la notte), a Portosecco (in prossimità del ristorante “Da Memo”, dopo un distributore di carburanti, briccola 53), a Pellestrina (vicino al Ristorante “da Celeste” di fronte alla stazione dei Carabinieri, briccola 139).
Quando attraversate il Canale della Bocca di Porto di Chioggia puntate leggermente a sinistra, in fondo, ad un Km da Voi una chiesa con campanile, ben in vista, cercate la dama di ingresso al Canale. Lasciate chiesa e Chioggia alla Vostra destra e proseguite per il canale che Vi porterà dopo solo due curve ad essere all’isola dell’Unione, Prima base di Rendez vous fantasia.
Buon viaggio e arrivederci.

(*) Consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”

La laguna di Grado rappresenta il tratto più orientale di quasi 9.000 ettari esteso dalla foce dell’Aussa fino all’Isonzo; si suddivide in tre sottobacini, corrispondenti alle bocche lagunari di Porto Buso, di Grado-Morgo e di Primero.

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Questo tratto di natura incontaminata è formato da canali e specchi d’acqua che si intrecciano fra i dossi e piccoli isolotti, da esplorare in barca o sul gommone alla scoperta dei caratteristici “casoni”, ma anche in mountain bike lungo i sentieri che costeggiano le valli da pesca.
La pescosità delle acque della laguna di Grado si deve ai bassi fondali e alle favorevoli condizioni ambientali, che permettono a varie specie di vegetali, di pesci e di uccelli acquatici di trovare un habitat ideale.

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Laguna di Marano. Popolata sin da tempi remoti, come dimostrano i ritrovamenti risalenti all’epoca romana, la laguna di Marano è un bacino d’acqua salmastra situato tra la pianura friulana ed il mare Adriatico, che si è formato in seguito al lento ma continuo innalzamento del livello del mare ed ai generosi depositi di terra proveniente dai fiumi.

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Il paesaggio delle zone circostanti è caratterizzato da una vegetazione di tipo palustre: pini, olmi, tigli, platani e betulle; la fauna è ricca di specie anche rare, come l’airone rosso, che trovano in queste zone possibilità di rifugio, alimentazione e riproduzione.

La laguna di Marano comprende due sottobacini: quello di Lignano e quello di S. Andrea, entrambi corrispondenti alle relative bocche lagunari; l’arco di isolotti e di banchi sabbiosi sono attraversati da una fitta rete di canali.

Lignano Sabbiadoro offre al turista un concentrato di servizi, attrattive e accoglienza mantenendo uno stretto contatto con la natura grazie alla sua recente storia di stazione balneare: un lungo arenile di sabbia finissima, 6 parchi divertimento per tutte le età, impianti sportivi di recente costruzione, zone pedonali per lo shopping, alberghi, villaggi e appartamenti per tutte le esigenze. Non mancano i pub, le enoteche e le discoteche che si affacciano sul mare, i corsi di acquagym, il centro termale e il servizio di intrattenimento per bambini; e ancora, l’arena per i concerti estivi, un Golf Club da 18 buche, piste ciclabili, maneggi, campi da tennis e oltre 5.000 posti barca in 8 darsene moderne ed attrezzate. Tutto questo racchiuso in pochi chilometri liberi dal traffico e immersi nel verde.

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Situata a metà strada tra Venezia e Trieste, Lignano sorge su una penisola che si affaccia sul tranquillo Mare Adriatico, a un passo dalle riserve naturali della Valle Canal Novo e delle Foci dello Stella facilmente raggiungibili in motonave, e da quasi 20 anni può sfoggiare la “Bandiera Blu d’Europa”, simbolo della pulizia delle spiagge e del mare. Lignano sono in realtà tre favolose città pensate per la vacanza: Sabbiadoro: chiamata così per il colore caratteristico del suo finissimo arenile. Pineta: costruita negli anni Cinquanta e contraddistinta dalla particolare pianta a forma di spirale così da avere sempre davanti il verde quando viene percorsa, come indicato dal suo progettista l’architetto Marcello D’Olivo. Riviera: immersa in una verdissima area di pini marittimi fra la spiaggia e la foce del Tagliamento.

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Con la sua posizione geografica al centro di numerosi corsi d’acqua, il fiume Piave, la Piave vecchia, il Canale Fossetta e l’ultima propaggine della Laguna veneziana che ne lambisce il confine occidentale, Musile di Piave potrebbe essere definita un’isola, anche se ben collocata nella terraferma.

Sulla riva opposta del Piave rispetto a San Donà di Piave alla quale è congiunta da un ponte, Musile gode di un’ampia superficie che la colloca fra i più grandi comuni del Basso Piave, pur mantenendo una densità abitativa non elevata.

Molte sono infatti le aree verdi e coltivate per cui il paesaggio attorno alla città presenta ampi scenari naturalistici che lungo i corsi d’acqua assumono aspetti davvero suggestivi.
Il cuore della città è raccolto e molto vivibile, in quanto l’espansione del centro urbano ha tenuto conto dell’importanza di mantenere una precisa tradizione urbanistica, nel rispetto dell’ambiente.

Graziose vie, residenze immerse nel verde, la sede comunale con la sua piazza alberata, e la Chiesa di San Donato, in gotico moderno, proprio nel centro città a fungere da punto catalizzatore per tutti gli abitanti: questa è Musile in breve.

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Poi, nella campagna circostante, possiamo ancora ammirare le eleganti ville padronali e le numerose case coloniche costruite nel passato. Anche Musile, come San Donà, ha subito gravi danni per via delle piene del fiume Piave e durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.

Rimangono tuttavia alcune vestigia romane; vi è da ricordare infatti che lungo il margine lagunare correva la Via Annia, costruita sotto il consolato di T. Annio Rufo (131 a.C.) per collegare Roma ad Aquileia.

Molte sono le testimonianze di una vita legata ai corsi d’acqua, come i caratteristici ponti costruiti per consentire la navigazione fluviale. L’ampio territorio di Musile è suddiviso in frazioni i cui abitanti ogni anno si contendono il Palio di San Donato, che è uno tra i più appassionanti eventi che animano tutta la città per quasi un intero mese.

Da citare inoltre, tra le manifestazioni più importanti, il Patto di Amistà, sottoscritto dai Comuni di Musile e San Donà, che rievoca annualmente l’episodio in cui Musile, una volta chiamata San Donato di là dal Piave, concedette a San Donà di potersi fregiare di tale nome, in cambio di capponi.
Durante questa manifestazione si svolge la tradizionale Corsa dei mussi (corsa dei muli). Da alcuni anni è stato ripristinato un percorso in battello, denominato Il Vaporetto del Piave, che durante il periodo estivo trasporta i passeggeri da Musile e San Donà fino a Cortellazzo, alla foce del Piave.

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Burano offre spunti di assoluto interesse per i cromatismi delle sue abitazioni popolari, dipinte con colori vivaci e contrastanti e per le sue attività economiche, la produzione di merletti e la pesca.

La leggenda narra che proprio grazie ad un pescatore sia nata la tradizionale produzione tessile artigiana. Costui infatti, avendo resistito al canto delle sirene in nome della sua bella, che lo attendeva a Burano, avrebbe ricevuto dalla regina dei flutti una corona di schiuma per ornare il capo della sua sposa. Le amiche della diletta, invidiose e conquistate dalla bellezza del velo, avrebbero cercato di imitarlo, dando così inizio ad una scuola di tradizione centenaria.

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A Burano vi sono anche importanti esempi di architettura sacra, che sopravvivono solo in parte. Erano quattro le costruzioni religiose esistenti fino all’età napoleonica che cadevano sotto la diocesi di Torcello: Santa Maria delle Grazie, detta le Cappuccine, ancora esistente ma sconsacrata, San Mauro, San Vito e San Martino Vescovo, chiesa parrocchiale ancora esistente. Tutte queste costruzioni sono da ritenersi di costruzione molto antica, poiché, da fonti del XII secolo, risultano già tutte esistenti. S. Maria delle Grazie (allora nota come S. Hadrianus) aveva annesso un monastero con 7 oratori interni e sette altari a rappresentare le 7 chiese di Roma e alte mura che circondavano il tutto.

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Di S. Mauro, detta anche S. Moro, fondata nel 899, i manoscritti seicenteschi ci descrivono la chiesa a triplice navata, il coro delle monache e l’organo ornato da pitture. Il complesso venne ricostruito e riconsacrato nel 1533.

Il complesso monasteriale di S. Vito doveva essere abbastanza povero: la chiesa era ad una sola navata, aveva tre altari e il coro delle monache, il tutto in forma “ordinaria”.

Nel 1806 vennero soppresse S. Mauro e S. Vito mentre S. Martino Vescovo, che fu eretta nel 1500 e restaurata in periodi successivi, contiene tele del `600 e del `700 tra cui un’interessante opera giovanile del Tiepolo, “La crocifissione”.

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Il “buranello” più celebre, resta senz’altro Baldassarre Galuppi, musicista barocco, cui è intitolata la piazza dell’isola dove è possibile visitare la Scuola di Merletto (tel. 0039 041730034). La lavorazione del merletto con l’ago da cucire, non appoggiato ad alcun tessuto sottostante, si sviluppò nell’isola all’inizio del ‘500. Sono tipici del luogo il punto in aria, il punto a rosette e il punto controtagliato, più pesante e solenne nelle ampie volute a rilievo. La lavorazione subì un periodo di declino in seguito alla guerra commerciale voluta dalla Francia e stava quasi per scomparire quando, alla fine dell’800, per merito della popolana Cencia Scarpariola, i segreti della lavorazione del merletto di Burano furono tramandati.

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L’ isola delle Vignole si presenta come un lungo dosso sabbioso cuneiforme posto tra il porto di S.Erasmo e quello di Lido. Caratteristica dominante dell’isola è la sua vegetazione lussureggiante. Anticamente denominata Biniola, o anche “delle sette vigne”, era uno dei luoghi privilegiati di villeggiatura degli abitanti di Altino prima e di quelli di Venezia poi.
Secondo il poeta Marziale, la magnificenza delle residenze era superiore a quella di Pozzuoli. Nel VII secolo vi venne edificata una piccola chiesa, di cui oggi resta solo una cappella dedicata a S. Erosia e affiancata da un piccolo campanile. Forti sono le presenze militari: oltre a un lungo fabbricato, usato un tempo come polveriera e situato di fronte a S.Erasmo, l’isola è collegata con un ponte al Forte di S. Andrea, edificato nel ‘500 per difendere dai Turchi la bocca di porto del Lido.

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La struttura, che divenne simbolo della forza e della potenza della Serenissima, è di pianta trapezoidale ed era dotata di una serie di 40 cannoniere disposte a raggiera e collocate a pelo d’acqua. Nel 1950, a causa di gravi problemi statici e di erosione, crollò lo spigolo a Nord-est ora restaurato. Non è visitabile in quanto ancora sede di una caserma dell’esercito italiano.

DELTA DEL FIUME PO (POMPOSA – FERRARA – ADRIA)

“da Chioggia a Taglio di Po, Boccasette, Porto Tolle, Scardovari, Goro, Mesola, Ariano e ritorno a Chioggia. Con possibilità di deviazione in direzione Pomposa, Ferrara e Adria”.

Portare o noleggiare: binocolo, bussola, biciclette, gommoncino o barchetta leggera a remi.

Dalla base Rendez Vous Fantasia, situata sul ponte che collega il grazioso porto di pesca di Chioggia e la stazione balneare di Sottomarina, si parte verso il Nord e l’Ovest della città.

Seguite il canale che costeggia il lato est di Chioggia, con l’importante mercato all’ingrosso sulla Vostra sinistra, raggiungete la vasta superficie acquea interna della bocca di porto, il varco laguna-mare più a sud della Laguna di Venezia.
In questo ampio spazio la navigazione non ha regole precise, bisognerà quindi fare attenzione alle imbarcazioni che potrebbero provenire da ogni direzione.
Virate a sinistra subito dopo il segnale di dama posizionato su quel lato e seguite la briccolatura fino al canale del porto commerciale. Una lunga paratia di protezione è ben visibile a sinistra, si tratta della Darsena Sporting Club “Le Saline”, struttura privata ben attrezzata, utile per eventuali soste a pagamento.
Il Canale Lombardo Esterno, che deve il suo nome proprio all’antico collegamento fluviale tra la città dei Dogi e la lontana Lombardia, Vi porta verso i fiumi.
Superate le prime banchine commerciali, notate a sinistra un ponte e subito di fronte al ponte, ma alla vostra destra, incontrate una nuova dama e a seguire tutta una serie di briccole indicanti la risalita del canale verso la nuova Chiusa di Brondolo.
Una zona portuale distaccata, la Nuova Stazione Marittima Val da Rio, è ora ben visibile a sinistra. Dopo 400/500 metri, ad una biforcazione tenere la sinistra, e costeggiare la sponda est del porto commerciale. Briccole non sempre puntuali a destra. La banchina termina con un cantiere navale poco prima del grande ponte sulla strada statale Romea. Ora un rettilineo Vi porta fino alla nuova Conca di Brondolo (*), che separa il Sud della laguna dal fiume Brenta.
Attraversate il fiume, di fronte a Voi l’imboccatura del Canale di Valle.
Ancora 8,5 chilometri fino alla chiusa Conca di Cavanella d’Adige Sinistra (*). Proprio davanti la conca si trova il pontile d’ormeggio di un simpatico villaggio: Cavanella. Qui è possibile trovare negozi di generi alimentari, bar ed un ristorante.

Attenzione: Per passare sotto i ponti delle Conche di Cavanella d’Adige Sinistra e di Cavanella d’Adige Destra è necessario un tirante d’aria di almeno 3 metri. Si consiglia di passare con i tendalini abbassati.

Dopo la chiusa e l’attraversata dell’Adige, proprio di fronte, si trova la Conca di Cavanella d’Adige Destra (*).
Dopo circa 30 minuti di navigazione trovate un buon ormeggio sulla sinistra 100 metri prima del ponte stradale che porta ad Adria/Loreo. Nei pressi trovate un buon ristorante di pesce.
Siete ora sul Canale Po di Brondolo. Dopo 6 km, il canale s’immette nel Po di Levante. Navigate diritti per circa 4,5 Km in direzione del Po e dopo aver superato a destra il bivio con il canal bianco raggiungete la chiusa Biconca di Volta Grimana (*).
Quando la porta della chiusa si apre, il Po si offre allo sguardo. Questo fiume, il più grande d’Italia, con la sua larghezza ed imponenza è impressionante!

Attenzione: Una serie di segnali romboidali colorati di bianco e rosso, posizionati a volte in orizzontale, altre in verticale, Vi accompagneranno per mano nella navigazione. Delle boe bianche o rosse nel fiume Vi segnaleranno i passaggi più sicuri. (vedere interpretazione dei segnali presente nella carta nautica). Per sotto-passare i ponti puntare verso l’arcata dove troneggia un rombo giallo. Su questo fiume bisogna fare particolare attenzione ai numerosi detriti “alla deriva” che possono essere anche di considerevoli dimensioni.

Partite a babordo, verso valle e seguite il fiume. Dopo tre chilometri troverete sulla sponda destra l’ormeggio del villaggio di Taglio di Po. Bar, Ristoranti e diversi negozi disponibili.
Di fronte a Taglio di Po, sulla riva sinistra, un po’ più a valle, trovate, la simpatica cittadina di Porto Viro.
Continuate verso valle, superate il grande ponte della statale 309 “Romea” e a seguire due grandi isolotti selvaggi. Dopo un po’ più di 10 km, il Po di Gnocca si apre a destra. Solo 2 Km più avanti sulla sinistra incrociate il Po di Maistra. Sono solo due dei sette bracci del Po.
Quasi nascosta tra la vegetazione, l’imboccatura del Po di Maistra, ramo del fiume artefice delle meravigliose valli che lo costeggiano.

Attenzione: prima di imboccare il Po di Maistra valutare la velocità del corso dell’acqua. Il ponte che si trova a pochi metri ha un tirante d’aria di circa 3 metri. Si sottopassa questo ponte in sicurezza solo con lo zero idrometrico e con il tendalino abbassato.

Attenzione: la navigazione è garantita fino a Boccasette. Il ponte mobile di Boccasette impedisce il proseguo perché interrato. Prevedere quindi anche nel ritorno il sottopasso del ponte con circa lo zero idrometrico.

Dopo il ponte ad arco di Ca’ Venier, il tratto di fiume si presenta particolarmente interessante. L’aspetto quasi selvaggio con una vegetazione rigogliosa lo fa assomigliare ad un corso d’acqua tropicale. S’incontrano diverse isolette e tra i piccoli meandri non mancherà occasione di vedere aironi bianchi o cenerini, garzette, cormorani, falchetti, germani reali, anitre e cavalieri d’Italia. Stanziali o migratori popolano i numerosi specchi d’acqua salsa di piccole e silenziose lagune interne. Vere oasi naturalistiche ideali per il birdwatching.
Troverete un punto d’ormeggio pubblico sulla sponda sinistra a circa metà percorso. Navigando il corso d’acqua, tra paludi e canneti, giungete in prossimità del ponte, meglio ormeggiare e raggiungere il piccolo borgo di Boccasette a piedi.
Navigate a ritroso verso Porto Tolle e continuate sul corso principale, il Po di Venezia. A Ca’ Tiepolo (Porto Tolle) c’è ugualmente un pontile accessibile. Bar, negozi e ristoranti disponibili.
Ancora 8,5 Km verso valle fino a che alla Vostra destra si apre il Po delle Tolle, è questo il braccio del Po che dovete prendere.
Navigate lungo il Po delle Tolle in direzione del mare. Un ormeggio lo trovate poco dopo alla Vostra destra prima di passare sotto un ponte.
Dopo 8,5 Km arrivate a Scardovari, dove si trova un piccolo porto. Un km più avanti alla Vostra sinistra superate l’imbocco del canale Busa del Bastimento. Tenete la destra e continuate verso sud. Il paesaggio si apre, giunchi e laguna segnano il paesaggio. Troverete in località Bonelli un punto d’ormeggio alla vostra destra. Ristorante in prossimità “Locanda da Renata” (tel. (0039) 042689024, sito internet www.ristorantedarenata.it , chiuso il mercoledì).
Fate attenzione alla secca tra Scardovari e Bonelli.
Dopo 20 minuti trovate un ponte mobile (*) che viene aperto a vista, con un colpo di clacson.
Alcune graziose case su pontoni bordano il fiume.
Appena dietro il ponte mobile trovate a destra la marina Porto Barricata (con tutti i servizi). Sulla riva sinistra eventualmente lungo un pontone trovate un ormeggio autorizzato. Se desiderate fare una sosta siete nel posto giusto: la Spiaggia di Bonelli non è che a qualche passo.
Il percorso diventa ora eccitante. La tappa seguente verso Goro vi fa navigare nel mare Adriatico per 10 km. Questo è possibile solo con buone condizioni meteorologiche. Tempo stabile, assenza di vento e di onde sono indispensabili. In caso di Scirocco (vento da Sud), la navigazione è impossibile (e vietata).
Uscite in mare, tenete il palo rosso alla vostra destra, quello verde alla vostra sinistra, costeggiate rimanendo sufficientemente al largo (500 m) puntando verso il Faro di Goro che si trova alla foce dell’omonimo braccio del fiume Po.
Volendo far tappa qui ricordate che per poter entrare in risalita dovete fare un ampio giro verso Sud/Ovest per evitare la secca. Subito a pochi metri dall’ingresso, trovate il pontile del Faro di Goro (bella spiaggia con bar/ristorante aperto in genere solo a pranzo).
A circa 200 metri più avanti alla Vostra destra trovate un altro pontile.
“L’Isola dell’Amore” è il primo lembo di terra provenendo dal mare. Navigando all’interno di una piccola insenatura visibile sulla sinistra Vi è permesso giungere all’approdo privato del faro. La possibilità di fare delle escursioni su barche dal fondale piatto nel cuore del Delta con il titolare del ristorante o di percorrere a piedi, da soli o in compagnia di una guida naturalistica, un itinerario di quasi 7 km, circondati dalla flora e dalla fauna di questo ambiente suggestivo, sarà un’occasione unica ed indimenticabile.
Navigando in risalita, sulla sponda sinistra trovate il paesetto di Gorino Ferrarese, le cui basse case corrono parallele al corso del fiume. L’argine è animato da varie imbarcazioni per la pesca e per il turismo. Da qui è particolarmente consigliato il percorso naturalistico in bici fino al Faro di Goro.

Attenzione: eventuale collegamento all’appendice “PO DI VOLANO/POMPOSA”.

Continuando invece a risalire il Po di Goro trovate Gorino Veneto, davanti al quale c’è un ponte su barche (*). Fate attenzione nell’avvicinamento al ponte, mantenete una distanza di sicurezza.
Decidere l’avvicinamento e l’attraversamento solo quando sarà finalmente aperto. Poco prima del ponte e del paese un pontile d’ormeggio a destra, quello di un ristorante. Proseguendo giungete a Goro, villaggio di pescatori e centro del Delta Padano.
La cittadina dispone di un bel mercato ittico e di una discreta quanto inattesa flotta peschereccia ormeggiata sul lato che state navigando. Una piacevole passeggiata o pedalata per raggiungere il porto. La visita è vivamente raccomandata come pure la degustazione nei vari ristoranti di piatti tipici (ad es. ristorante “Ferrari” tel. (0039) 0533 996546, sito internet www.ristoranteferrari.it , chiuso il mercoledì).
Il Castello di Mesola, con la sua mole, si preannuncia già in distanza. Un pontile pubblico è subito davanti all’edificio. Il successivo approdo è quello di S. Basilio, tra campi infiniti.
Anche la cittadina di Ariano non è molto distante. Ed è proprio ad Ariano Polesine, centro agricolo del Basso Polesine, che trovate un’altra possibilità d’ormeggio prima del ponte a destra. Il paese è dietro l’argine.
In breve tempo giungete ad un nuovo pontile d’attracco pubblico, quello di Santa Maria in Punta, luogo ideale per escursioni in bici.
Risalite fino al nuovo incontro con il Po Grande che avevate lasciato parecchie ore-motore fa. Attenzione ora al ritorno delle speciali segnaletiche per la navigazione di questo fiume.
Da qui poco distante, risalendo il Po Grande, due nuovi posti d’approdo paralleli. A destra quello del “comune di Papozze”, a sinistra quello di “Serravalle”.

Attenzione: eventuale collegamento all’appendice “FERRARA”.

Per ritornare a Chioggia continuate verso valle, prima di un’isola la cui forma assomiglia ad una “fetta di luna”, trovate un pontile attrezzato per la pesca al siluro, tipico pesce fluviale di grosse dimensioni.
Continuate la navigazione in favore di corrente e dopo poco più di 10 km a sinistra la conca Biconca di Volta Grimana che avete oltrepassato all’andata. (ricordarsi di chiamare per l’apertura) (*).
Se cercate un’ultima sosta per la notte prima di ritrovare i canali di giunzione con Chioggia, trovate a 3 km a valle sulla riva destra un ormeggio a Taglio di Po.

Attenzione: eventuale collegamento all’appendice “ADRIA”.

Ritorno a Chioggia come all’andata lungo i canali Brondolo, Valle e Lombardo (*) fino alla base Rendez Vous Fantasia. Per raggiungerla, dopo aver passato la conca di Brondolo costeggiare le briccole fino alla dama e poi in vista della chiesa con campanile, cercate la dama di ingresso al Canale.
Lasciate chiesa e Chioggia alla Vostra destra e proseguite per il canale che Vi porterà dopo solo due curve ad essere all’isola dell’Unione, prima base di Rendez Vous fantasia.
Non dimenticate che la barca deve essere resa libera l’indomani entro le ore 09.00.
Buon viaggio e arrivederci.

(*) Consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”

Appendice Po di Volano/Pomposa

Sia che Voi arriviate dal mare come da terra, a Gorino Ferrarese avete la possibilità di intraprendere una piacevole deviazione/diversivo.
Esiste infatti, all’estremo sud del Paesino, nelle immediate vicinanze del porto, sponda destra, una chiusa (*) che Vi può immettere nella “Sacca di Goro”.
Da qui, costeggiando il porticciolo, tenendo i pali (mede) a 5 m, alla Vostra sinistra, arrivate in breve all’incrocio con il canale che a destra vi porta all’ingresso del porticciolo, e a sinistra (sempre tenendo i pali a 5/7 metri alla Vostra sinistra) passando tra vivai di mitili, vi porta in circa 30 minuti all’incrocio con il canale (ben briccolato), che a sua volta a sinistra (tenendo le briccole a destra) Vi porta al mare; a destra (tenendo le briccole a sinistra), Vi porta all’ingresso del Po di Volano e al Porto di Goro.
Nel Porto potete fare una sosta presso la Marina di Goro, dotata di tutti i servizi (servizi igienici, energia 220V, acqua, un bar e un ristorante). Numero di telefono 0039 3926656407.
Le due dame che indicano l’ingresso del Po di Volano le trovate a circa 300 metri. Imboccate e proseguite la navigazione tenendo più o meno il centro del canale.
Attenzione: meglio navigare con un avvistatore a prua ed a un regime ridotto di motore.
Risalendo il Po di Volano per circa 2 Km, sottopassato un ponte, trovate una struttura diportistica privata con vari ormeggi, anche per barche in transito, acqua, energia 220, carburante, servizi vari, (Nautica Mondo, (0039) 0533355209).
Noi Vi consigliamo di passare oltre perché il nostro intento / suggerimento è di portarVi ad ormeggiare, in circa un’altra ora di navigazione, alla Locanda Passo Pomposa, (0039) 0533 719131.
Questo locale offre l’ormeggio gratuito a chi usufruisce del Ristorante. Ma soprattutto da qui, in soli 10 minuti a piedi, potrete arrivare a visitare la splendida Abbazia Benedettina di Pomposa risalente al IX secolo. La Signora Agnese ed il figlio Mattia saranno lieti di fornirVi informazioni ed eventualmente di noleggiarVi anche delle biciclette per un percorso che Vi può portare fino al Bosco della Mesola (a 10 km).
Navigando a ritroso, all’uscita del Po di Volano, avete la possibilità di scegliere se rifare lo stesso percorso e arrivare quindi a superare ancora una volta la Chiusa di Gorino, o se costeggiare Il Lido di Volano alla Vs. destra per deviare successivamente a sinistra una volta arrivati al mare. Spiagge e coste vanno tenute a debita distanza, minimo 500 metri per evitare bagnanti e possibili secche.

Appendice Ferrara

Dagli ormeggi di Papozze e di Serravalle servono circa 6 ore per arrivare alla conca di Pontelagoscuro* (non dimenticare di prenotare l’apertura!).
Un bel ormeggio lo trovate subito dopo la chiusa nello slargo alla vostra sinistra. Ora siete in Emilia Romagna. Per arrivare al porto San Paolo, a due passi dal centro di Ferrara, servono all’incirca 60 minuti. Dovete percorrere tutto il lungo rettilineo e al bivio (attenzione all’incrocio sx, bassi fondali) girare a sinistra. Il porticciolo si trova subito dopo aver sottopassato il quarto ponte a sx. Questo porticciolo ha avuto importanti attenzioni negli anni 90 ma poi è andato via via dimenticato ed ora risulta essere in disuso. Qualora desideriate potete contattare, un giorno prima del vostro arrivo a Ferrara, il sig. Georg chiamando il n. 3282161442. Vi aiuterà volentieri con acqua, elettricità e la possibilità di ormeggio a fronte di un contributo di 30,00 €.
Per la visita di Ferrara, prevedere almeno una giornata. É un’elegante città rinascimentale, con una qualità della vita molto buona. Nel centro città la bicicletta è il principale mezzo di locomozione. Da non perdere: il Castello Estense, la cattedrale ed il Palazzo dei Diamanti.
D’obbligo la degustazione di un bicchiere di vino nella terrazza di un caffè di Piazza Trento e Trieste!
Programmare la partenza dalla Citta degli “Estensi” in modo da arrivare alla chiusa per l’apertura del primo pomeriggio dell’indomani (previa prenotazione 24 h. prima).
Vi trovate ora a 56 Km a monte della chiusa Biconca di Volta Grimana.
Il Po vi ri-accoglie in tutta la sua maestosa potenza. Lo discendete prendendo all’uscita della chiusa la destra, per scivolare lentamente, gradevolmente portati dalla corrente. É raro incontrare altre imbarcazioni.
La corrente crea numerosi banchi di sabbia. Le sponde lasciano spazio ad una vegetazione lussureggiante. Ogni villaggio ha un suo posto d’ormeggio ed invita alla pausa/sosta.
É un viaggio di puro piacere….
Il Po di Goro s’immette dopo 39 km (dalla conca di Pontelagoscuro) nel fiume Po. Proprio poco prima a destra si trova l’ormeggio ben organizzato di Serravalle. Infrastrutture presenti.
Qui si possono incontrare numerosi tedeschi ed austriaci con le loro imbarcazioni, tutti fans della pesca al siluro. Siete ai piedi dell’omonimo paese.
Rimanete sul corso principale, il Po di Venezia.

Appendice Adria

Dopo più di un’ora di navigazione, trovate, alla vostra destra, prima dei vistosi Cantieri “Vittoria”, l’ormeggio privato dei Vigili del fuoco e subito dopo un ormeggio del Circolo Nautico Delta Po. (Non continuare sulla canaletta alla vs. dx, bassi fondali!).
Continuare alla vostra sinistra passando di fronte al cantiere e a soli 3 minuti trovate l’ormeggio pubblico (consigliato), vicinissimo al Museo Archeologico Nazionale, a tutti i servizi e attrattive che la bella cittadina offre.

Il Parco del Delta del Po
E’ un paesaggio sognante e straordinario che offre prospettive sempre nuove e originali. Un mondo nato dall’infinita lotta tra mare, fiume e terra, dove la natura è ancora selvaggia e dove regna un silenzio irreale.
Stormi di uccelli si alzano in volo radente, mentre una nebbia leggera confonde i confini tra terra e cielo. Le nuvole danzano instancabili: fragili all’alba, quasi minacciose la sera. Anche questo è il Delta del Po, il paesaggio che incontriamo percorrendo la statale Romea, arteria stradale che collega Chioggia e Ravenna.

Un’immensa distesa di oltre 700 chilometri quadrati, la più vasta zona umida europea e del Mediterraneo, tutelata come Parco regionale dal 1996. Un gioco di sfumature, di pennellate di luce, di brume mattutine e di cieli incendiati al tramonto.
Sul Delta del Po l’acqua domina tutto: viene dal mare, dal fiume, dai canali, che lo innervano, dalle lagune che si formano dietro i canneti, dall’intreccio di correnti che dall’Adriatico spingono verso l’interno.
E’ un paesaggio mutevole. Come le sue acque che a volte lasciano affiorare i fanghi delle lagune, altre lo sommergono completamente. Oppure come la sua flora che muta al variare delle stagioni, monotona d’inverno, gioiosa in primavera.

escursione-fotografia-tramonto

Un patrimonio naturale che esige il silenzio e che invita alla meditazione. Un ambiente lussureggiante, plasmato dalle acque tumultuose del grande fiume Po che gli uomini hanno tentato di contrastare costruendo argini, scavando canali, bonificando zone paludose. Ma non sono mai riusciti a domarlo.
Il Delta del Po è un ecosistema dall’equilibrio fragile fatto di canali, paludi, lagune, canneti e banchi di sabbia. Qua e là si scorgono ancora i “casoni”, le tipiche capanne dal grande camino, punto di riferimento per il pescatore e per il guardiano di valle. La sua fauna conta oltre 370 specie di uccelli stanziali e migratori. Così il silenzio dell’ambiente è rotto dai richiami delle oche, delle anitre, dei falchi delle paludi, delle nitticore, del beccaccino. O dal lento volo degli aironi: insoliti ballerini sull’acqua nelle loro singolari uniformi bianche, cinerine e rosse… Di enorme fascino è anche la flora: fiori multicolori, arbusti, canneti, pioppi, lecci, pini marittimi. Un ambiente unico e spettacolare, il Delta del Po, luogo privilegiato per gli amanti del birdwatching e del fotonaturalismo.
Luoghi che riservano sorprese anche per i canoisti, per chi usa dei piccoli mezzi nautici, oppure per chi sceglie di percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo questi paesaggi indimenticabili.

Il Delta viene generalmente suddiviso in due parti che corrispondono alla sua parte più giovane detta Delta Attivo e a quella più antica detta Delta Fossile.
Il Delta Attivo è il risultato dello scorrere del fiume a partire dal 1604, da quando cioè i veneziani praticarono il Taglio di Porto Viro, l’opera idraulica di deviazione del corso del Po verso sud. L’opera fu realizzata dove ora sorge Taglio di Po, paese che porta nel nome il ricordo di quell’intervento. Il Delta Attivo è il territorio più recente del Po, quello che interessa il Parco Regionale Veneto e si compone di cinque rami principali e altri rami minori.
Dal Po Grande o di Venezia si dirama a nord il Po di Maistra (il Po di Levante, essendo regolamentato dalla chiusa di Volta Grimana, non può più dirsi veramente ramo attivo); a sud si diramano il Po Piccolo o di Goro, il Po della Donzella o Gnocca e il Po delle Tolle.

3Delta-del-po

Nella parte terminale il Po di Venezia viene chiamato Po di Pila che a sua volta si divide in Busa di Tramontana a nord e in Busa di Scirocco a sud; nella cuspide verso il mare il Po si chiama Busa Dritta e sfocia a Punta Maistra, dove c’è il Faro di Pila.

Parco Delta del Po_Airone cinerino

La valle da pesca è un ambiente salmastro dove l’afflusso di acqua dolce e salata è regolato artificialmente da chiaviche (chiuse).
Opera dell’uomo, la valle da pesca è un allevamento di pesca estensivo, dove il pesce s’accresce in modo naturale nell’arco di tre, quattro anni. La parola “valle” deriva dal latino vallum, gli argini costruiti per delimitare queste aree.

Per catturare il pesce da immettere in valle si attende il periodo della “montata”, quando d’estate il pesce novello entra dal mare nelle lagune perché vi trova maggiore nutrimento e acque più calde.
Reti poste nei punti di passaggio consentono ottime catture, un sistema già sfruttato dai Romani, che chiamavano le valli piscinae piscariae.

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Oltre che per la bellezza del paesaggio, l’ambiente vallivo si caratterizza per le tipiche costruzioni: il “cason de vale”, con il grande camino semicircolare, dimora del proprietario e ricovero dei guardiani; il “casonetto”, locale adibito al ricovero degli attrezzi e la “cavana”, luogo coperto dove si ormeggiano le barche.

6castello Mesola

Il Castello della Mesola
L’edificazione del suggestivo complesso architettonico del Castello di Mesola ebbe inizio nel 1578 per volere del Duca Alfonso II, ultimo discendente della dinastia degli Este, che desiderava lasciare un segno importante sul territorio ferrarese costruendo una residenza di corte sfarzosa al punto da poter competere per dimensioni e magnificenza con il più antico Castello di Ferrara, simbolo assoluto del dominio estense.

Quattro imponenti torri, mura merlate, grandi finestre fanno del Castello una struttura a metà tra una fortezza e una dimora di lusso o Delizia, protetta da nove miglia di cinta muraria e circondata da un bosco per la caccia.
Secondo l’ipotesi di alcuni storici, questa futura città rinascimentale doveva contrastare il potere di Venezia sull’Adriatico: un progetto ambizioso che necessitava di tempo e di eredi che Alfonso II non riuscì ad avere. Nel 1598 infatti lo Stato Pontificio tornò in possesso del Ducato di Ferrara e di conseguenza anche di Mesola.

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L’Abbazia di Pomposa
L’origine dell’Abbazia risale ai secoli VI-VII, quando sorse un insediamento benedettino su quella che era l’Insula Pomposia, un’isola boscosa circondata da due rami del fiume e protetta dal mare.
Dopo il Mille cominciò la stagione di maggior splendore e divenne centro monastico fiorente votato ad una vita di preghiera e lavoro, la cui fortuna si legò alla figura dell’abate San Guido. Il monastero pomposiano accolse illustri personaggi del tempo, tra i quali è da ricordare Guido d’Arezzo, il monaco inventore della scrittura musicale basata sul sistema delle sette note. Chi ama l’arte antica non deve perdere l’occasione di ammirare nella basilica di Santa Maria uno dei cicli di affreschi più preziosi di tutta la provincia di ispirazione giottesca e il bellissimo pavimento a mosaico con intarsi di preziosi marmi collocati tra il VI e XII secolo.

8interno Pomposa

La Sacca di Goro
E’ un’ampia laguna racchiusa tra il Po di Goro e il po di Volano, raggiungibile dalle strade che conducono a Goro e Gorino Ferrarese.
La sacca è un’area conosciuta per la produzione di molluschi, in particolare le vongole che in questi fondali sabbiosi, profondi in media 60-70 cm. con un massimo di 2 m, trovano il loro habitat ideale per accrescersi e svilupparsi.
La sua formazione è in continua mutazione, poiché legata alle vicende idrauliche delle bocche del Po di Goro e del Po della Gnocca, alle correnti marine, alle formazioni di canneti e alle sistemazioni artificiali per la navigabilità tra le bocche e le sacche costiere.
La fauna comprende numerose specie di avifauna acquatica, sia nidificanti che di passo; la fauna ittica, oltre ai mitili da allevamento, è costituita da ostriche, cefali, anguille, orate e branzini.
La zona confinante con il mare è delimitata da una lunga striscia di sabbia localmente chiamata “scanno” meglio conosciuta come “Isola dell’Amore”.

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MANTOVA, la città dei Gonzaga – FERRARA, la città degli Estensi
Navigando su tre Regioni (Veneto, Emilia Romagna, Lombardia)

“Chioggia, Adria, Zelo, Governolo, Mantova, Castelmassa, Ferrara, Serravalle, (Boccasette) e ritorno a Chioggia”.

Si tratterà per lo più di una navigazione in completa solitudine, attraverso vie d’acqua poco infrastrutturate, ma ricche di fauna e flora. Bisognerà seguire quasi alla lettera i consigli per trarre da questo viaggio il massimo comfort. Spirito d’intraprendenza e senso pratico sono d’aiuto.
Ad alcuni di Voi la navigazione, a volte rettilinea, potrà sembrare noiosa, ma Vi assicuriamo che una volta arrivati sul Mincio, ai laghi ed a Mantova, scoprirete che ne sarà valsa la pena.
A ritroso navigando il Po, la solitudine verrà meno. Il grande fiume offre infatti maggiori possibilità di ormeggio e si incontreranno gli amanti del fiume e della pesca, sempre pronti ad una bevuta in allegria.
È consigliato l’uso giornaliero della bicicletta per raggiungere paesini, negozi, trattorie. Vi consigliamo per precauzione di abbassare il tendalino quando passate sotto i ponti.

Per questo circuito servono circa 40/45 ore di navigazione (Km 345, 17 chiuse). Una vacanza di 9/10 giorni Vi permetterà di scandire le tappe in modo ottimale.

Da portare o noleggiare in loco:
indispensabile: binocolo;
consigliato: biciclette, gommoncino o barchetta leggera a remi.

Dalla base Rendez vous Fantasia, situata sul ponte che collega il grazioso porto di pesca di Chioggia e la stazione balneare di Sottomarina, si parte verso il Nord e l’Ovest della città per raggiungere il Canale Lombardo che va navigato in direzione sud fino alla doppia Conca di Brondolo, che separa il Sud della laguna dal fiume Brenta.
Per le barche da diporto, di norma, si utilizza la conca alla vostra sinistra (questo vale anche per le conche di Cavanella d’Adige Sinistra e Cavanella d’Adige Destra)
Attraversate il fiume; di fronte a Voi l’imboccatura del Canale di Valle.
Ancora 8,5 chilometri fino alla chiusa Conca di Cavanella d’Adige Sinistra. Proprio davanti la conca si trova il pontile d’ormeggio di un simpatico villaggio: Cavanella. Qui è possibile trovare negozi di generi alimentari, bar ed un ristorante.
Attenzione: Mantenere sotto i ponti di Cavanella d’Adige Sinistra e Cavanella d’Adige Destra una distanza di minimo 3 metri di altezza libera. E’ consigliabile abbassare il tendalino.
Tutte le otto conche da Brondolo a Trevenzuolo sono azionate in video-assistenza dalla centrale operativa di Cavanella Sinistra, si prega di consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”.
Dopo la chiusa e la traversata dell’Adige, proprio di fronte, si trova la Conca di Cavanella d’Adige Destra.
Dopo circa 30 minuti di navigazione, trovate un buon ormeggio sulla sinistra, 100 metri prima del ponte stradale che porta ad Adria/Loreo. Nei pressi trovate un buon ristorante di pesce.
Siete ora sul Canale Po di Brondolo. Dopo 6 km, il canale s’immette a sx nel Po di Levante. Navigate diritti per circa 4 Km in direzione del Po, a 500 m, in lontananza, di fronte vedrete la Biconca di Volta Grimana, ma Voi prendete il primo bivio alla vostra dx, direzione Mantova. Avete navigato per un totale di 125 km.
Avete già navigato per circa 3 ore. Ancora 35 minuti e arrivate ad Adria. Prima vera tappa di questo viaggio, consigliata anche per passarci la notte. Trovate, alla vostra destra, prima dei vistosi Cantieri “Vittoria”, l’ormeggio privato dei Vigili del fuoco e subito dopo un ormeggio del Circolo Nautico Delta Po. (Non continuare sulla canaletta alla vs. dx, bassi fondali!).
Continuare alla vostra sinistra passando di fronte al cantiere e a soli 3 minuti trovate l’ormeggio pubblico (consigliato), vicinissimo al Museo Archeologico Nazionale, a tutti i servizi e attrattive che la bella cittadina offre.
Il prossimo ormeggio, quasi in aperta campagna, lo trovate, alla vostra destra, a soli 35 minuti, subito dopo aver superato la chiusa di Baricetta.
L’interporto di Rovigo lo incrociate dopo un’altra ora e mezza di navigazione, in caso di necessità potete fermarvi nel lato esterno, facendo attenzione alle basse profondità. (Contattate il sig. Nino: tel. +393404932633. Lasciate voi una mancia, se vi fa piacere). Data la sua localizzazione periferica, e la lontananza da servizi, quali supermercati o ristoranti, consigliamo di passar oltre.
Il piccolo porticciolo privato di Porto Bussari prima (potete trovare acqua ed elettricità, contattate dal martedì al sabato il n. tel +390425465124) e l’ormeggio pubblico dopo, di Bosaro, si raggiungono dopo solo 30 minuti di navigazione (entrambi consigliati). Si trovano a soli 2 km dal piccolo centro, di origine romana, di Arquà Polesine.

In 30 minuti arrivate a superare la chiusa di Bussari così da arrivare al prossimo ormeggio di Pizzon in altri 40 minuti circa. Questo ormeggio è il punto di sosta ideale per una breve pedalata fino a “Fratta Polesine” 3 km. La cittadina vanta la “Badoera” la perfetta villa Palladiana edificata nel 1554, il “Museo archeologico della Frattesina“ sulla civiltà paleoveneta e la via dell’ambra .

Il prossimo ormeggio lo trovate alla vostra sinistra dopo poco più di un’ora di navigazione. L’abitato di Castelguglielmo è nelle immediate vicinanze. La conca di Canda la superate dopo altri 40 minuti di navigazione. Ne serviranno ancora 50 per arrivare alla seconda vera tappa consigliata, “Zelo”.
È vero, se siete partiti da Adria, le oltre 6 ore di navigazione possono risultare troppe. É altrettanto vero però che cosi facendo potete contare di arrivare l’indomani a superare la chiusa di Governolo, ultimo diaframma che vi separa dai laghi di Mantova. Da Zelo a Governolo servono poco più di 5 ore di navigazione, incluso il passaggio delle chiuse di Torretta (a circa un’ora), di Trevenzuolo (a circa 130 minuti), di San Leone (a 100 minuti circa), di Governolo (a circa 40 minuti). Tenete conto degli orari di apertura delle ultime due conche e dei pochi ormeggi possibili.
A Zelo, bella cittadina lungo il canale, trovate un bel pontile d’ormeggio alla vs. sinistra, subito dopo un antico ponte Asburgico in pietra ad arco. Questo ponte restringe l’alveo del fiume creando quindi una corrente d’acqua contraria a volte significativa. Fermatevi per la notte e approfittate dei servizi che offre.
Da ora e per la gran parte, questo percorso è abbastanza rettilineo ed il meno interessante; le sponde del canale sono per lo più lastricate e lambite da ciuffi di canneti e quindi difficilmente avvicinabili. Cercate di arrivare nei pressi della conca di San Leone nella pausa pomeridiana, (trovate un bel pontile per l’ormeggio d’attesa prima della conca alla sinistra), così da poter passare la chiusa alla prima apertura possibile. La chiusa è imponente e il dislivello medio è di 4 metri, verso il basso. Già da qualche km. siete in Lombardia.
«Quando ho navigato lungo questo percorso ho incrociato in tutto il tragitto solo tre imbarcazioni: nei pressi di Adria un gommone della guardia di Finanza; prima di Bosaro, “l’Ave Maria” nave albergo appoggio per i tour ciclabili; nel fiume Mincio la “River Queen” motonave Mantovana adibita a tour escursionistici».
Questo poco traffico acqueo vi darà modo di trovare i pochi ormeggi quasi sempre disponili.
Passata la chiusa di San Leone siete sul Mincio, a poche decine di metri dal fiume Po che lasciate alla vostra sinistra.
Vi si presenta uno scenario completamente diverso: “il fiume” sponde alte, vegetazione rigogliosa, anse continue. In pochi minuti arrivate nei pressi della chiusa di Governolo, il fiume qui si allarga per far posto alla briglia alla sinistra e alla chiusa che dovete passare alla destra.

Attenzione: la chiusa di Governolo ha sponde oblique (ad imbuto), che impediscono l’avvicinamento a riva.

Poco prima, un attracco nautico attrezzato. Riempite i serbatoi d’acqua. Superata la chiusa preparatevi ad ormeggiare. É la terza tappa consigliata. L’ormeggio lo trovate dopo poche decine di metri in uno slargo/ansa, alla destra, quasi di fronte a voi. L’omonimo paese è vicino e ben servito.
Ora siete liberi di partire per Mantova senza alcun intoppo (salvo in periodi di grosse piene). Il naturalistico tragitto lo navigate in circa 120 minuti. Vi serviranno 80 minuti per arrivare alla Vallazza superando quindi la botte sifone di Formigosa (di fronte, sul lato sx del canale). Durante la navigazione Vi terranno compagnia alcuni pescatori appostati sul basso argine e una quantità apprezzabile di uccelli di varie specie.
Attraversare la Vallazza sarà un vero e piacevole relax, riducete il numero dei giri motore e godeteVi la rigogliosa natura. Vi sembrerà che i fiori di loto, un vero tappeto, si protendano fino ad accarezzare la barca.
Sulla sinistra, all’inizio di questo lago, un piccolo porticciolo nautico. Verso la fine del lago tenete la destra ed imboccate il lungo tunnel di fronte a voi.

porto catena

Siete nel lago inferiore. Subito a sinistra un ormeggio privato, più avanti un porticciolo. Voi puntate dritti, rimanendo sulla sinistra, all’ingresso del protetto “Porto Catena”.
Potete ormeggiare proprio davanti all’ingresso. Al vostro arrivo potete contattare il numero +393474858488. Acqua ed elettricità sono disponibili su richiesta.

mantova

Siete nel cuore di Mantova. Quarta tappa del vostro viaggio, la più lontana dalla base di Chioggia. Programmatevi la visita della città dei “Gonzaga”, l’ufficio turistico lo trovate a pochi passi, sulla centrale Piazza Andrea Mantegna 6 (aperto tutti giorni dalle 09.00 alle 13.30, più lunedì/venerdì dalle 14.30 alle 17.00).
Per riuscire a passare la chiusa di Governolo in mattinata dovete ripartire da Mantova entro le 09:30 (ricordarsi di telefonare), se intendete superarla nel pomeriggio, avete ancora un’intera mattinata per godervi Mantova. Nel primo caso, Castelmassa sarà la vs. quinta tappa. Nella seconda ipotesi la tappa la dovrete programmare in funzione della stagione, delle ore di luce. In entrambe le ipotesi la sesta tappa dell’indomani sarà Ferrara .
Avete navigato a ritroso il Mincio ed ora vi trovate nel bel mezzo del fiume Po. Il più grande ed importante d’Italia con una larghezza di massimo 4 km. Consultate ancora la segnaletica che qui è meglio rispettare. Siete a favore di corrente, la barca potrebbe risultare più difficile da gestire. Ricordatevi: l’ormeggio contro corrente è molto più facile; il tirante d’acqua è più importante al ridosso esterno del gomito delle anse; la boa bianca va tenuta a sinistra, la rossa a destra; i rombi di richiamo sono sopra gli argini; per sotto-passare i ponti dovete puntare verso l’arcata dove troneggia un rombo giallo; si deve navigare solo con buona visibilità.
In presenza di corrente d’acqua troppo forte, di nebbia o scarsa visibilità meglio rifare il percorso dell’andata per rientrare a Chioggia. Ferrara è facilmente raggiungibile da Bosaro con mezzi pubblici o in bici (circa 20 km).
Sarà uno slalom di circa 3 ore per arrivare all’attracco Nautisport di Castelmassa. Il centro della cittadina è praticamente a ridosso dell’argine. Non fatevi comunque problemi, se ne avete voglia, ad attraccare in qualche ormeggio prima o dopo. A Felonica, ad esempio, poco più avanti, potete sia chiedere ospitalità a Nautica Sermide (+39 3357414778) che a Folaga canottieri, per trovare un ormeggio libero.
Sermide è un villaggio ben attrezzato; l’ormeggio pubblico è gestito da un club di canoe. Potete accostare e chiedere l’acqua. Da vedere il Museo della Seconda Guerra Mondiale.

Attenzione: per arrivare a Nautica Sermide, nonostante le indicazioni, potete rimanere a destra dell’isolotto, ma non bisogna continuare al di la dell’ormeggio, poiché ci sono bassi fondali. Per riprendere la navigazione, ritornate indietro, per riprendere il Po come da indicazioni (Mantenendo l’isolotto sulla vostra destra).

Partendo da Castelmassa servono circa 3 ore per arrivare alla conca di Pontelagoscuro* (non dimenticare di prenotare l’apertura!).
Un bel ormeggio lo trovate subito dopo la chiusa nello slargo alla vostra sinistra. Ora siete in Emilia Romagna. Per arrivare al porto San Paolo, a due passi dal centro di Ferrara, servono all’incirca 60 minuti. Dovete percorrere tutto il lungo rettilineo e al bivio (attenzione all’incrocio sx, bassi fondali) girare a sinistra. Il porticciolo si trova subito dopo aver sottopassato il quarto ponte a sx. Questo porticciolo ha avuto importanti attenzioni negli anni ’90 ma poi è andato via via dimenticato ed ora risulta essere in disuso. Qualora desideriate potete contattare, due giorni prima del vostro arrivo a Ferrara, il sig. Georg chiamando il n. 0039 3282161442. Vi aiuterà volentieri con acqua, elettricità e la possibilità di ormeggio a fronte di un contributo di 30,00 €.
Per la visita di Ferrara, prevedere almeno una giornata. É un’elegante città rinascimentale, con una qualità della vita molto buona. Nel centro città la bicicletta è il principale mezzo di locomozione. Da non perdere: il Castello Estense, la cattedrale ed il Palazzo dei Diamanti.
D’obbligo la degustazione di un bicchiere di vino nella terrazza di un caffè di Piazza Trento e Trieste!
Programmare la partenza dalla Città degli “Estensi” in modo da arrivare alla chiusa per l’apertura del primo pomeriggio dell’indomani (previa prenotazione 24 h. prima).
Vi trovate ora a 56 Km a monte della chiusa Biconca di Volta Grimana.
Il Po vi ri-accoglie in tutta la sua maestosa potenza. Lo discendete prendendo all’uscita della chiusa la destra, per scivolare lentamente, gradevolmente portati dalla corrente. É raro incontrare altre imbarcazioni.
La corrente crea numerosi banchi di sabbia. Le sponde lasciano spazio ad una vegetazione lussureggiante. Ogni villaggio ha un suo posto d’ormeggio ed invita alla pausa/sosta.
É un viaggio di puro piacere….
Il Po di Goro s’immette dopo 39 km (dalla conca di Pontelagoscuro) nel fiume Po. Proprio poco prima a destra si trova l’ormeggio ben organizzato di Serravalle. Infrastrutture presenti. E’ la vostra settima tappa.
Qui si possono incontrare numerosi tedeschi ed austriaci con le loro imbarcazioni, tutti fans della pesca al siluro. Siete ai piedi dell’omonimo paese.
Rimanete sul corso principale, il Po di Venezia. Bentornati in Veneto.
Continuate verso valle per 17 km, a sinistra la conca Biconca di Volta Grimana ed il Po di Brondolo che Vi riporterà a Chioggia con i tempi dell’andata. Sarà la Vostra nona ed ultima notte in barca.
Se avete invece ancora un giorno a disposizione, l’ottava tappa sarà Boccasette (ma potrebbe anche essere, più facilmente, Porto Levante o addirittura Albarella (vedere la carta nautica).
Continuando a navigare verso valle, dopo tre chilometri troverete sulla sponda destra, l’ormeggio del villaggio di Taglio di Po. Bar, Ristoranti e diversi negozi disponibili.
Di fronte a Taglio di Po, trovate la simpatica cittadina di Porto Viro.
Continuate verso valle, superate il grande ponte della statale 309 “Romea” e a seguire due grandi isolotti selvaggi. Dopo un po’ più di 10 km, il Po di Gnocca si apre a destra. Solo 2 Km più avanti sulla sinistra incrociate il Po di Maistra. Sono solo due dei sette bracci del Po.
Quasi nascosta tra la vegetazione, l’imboccatura del Po di Maistra, ramo del fiume artefice delle meravigliose valli che lo costeggiano.

Attenzione: prima di imboccare il Po di Maistra valutare la velocità del corso dell’acqua. Il ponte che si trova a pochi metri ha un tirante d’aria di circa 3 metri. Si sottopassa questo ponte in sicurezza solo con lo zero idrometrico e con il tendalino abbassato.

Attenzione: la navigazione è garantita fino a Boccasette. Il ponte mobile di Boccasette impedisce il proseguo perché interrato. Prevedere quindi anche nel ritorno il sottopasso del ponte con circa lo zero idrometrico.

Dopo il ponte ad arco di Ca’ Venier, il tratto di fiume si presenta particolarmente interessante. L’aspetto quasi selvaggio con una vegetazione rigogliosa lo fa assomigliare ad un corso d’acqua tropicale. S’incontrano diverse isolette e tra i piccoli meandri non mancherà occasione di vedere aironi bianchi o cenerini, garzette, cormorani, falchetti, germani reali, anitre e cavalieri d’Italia. Stanziali o migratori popolano i numerosi specchi d’acqua salsa di piccole e silenziose lagune interne. Vere oasi naturalistiche ideali per il Bird Watching.
Troverete un punto d’ormeggio pubblico sulla sponda sinistra a circa metà percorso. Navigando oltre il corso d’acqua, tra paludi e canneti, giungete in prossimità del ponte, meglio ormeggiare e raggiungere il piccolo borgo di Boccasette a piedi.
Per il rientro a Chioggia da Boccasette prevedere circa 6 ore di navigazione. La barca va resa nella disponibilità dell’organizzazione, libera da ogni oggetto personale, entro le 09.00 del mattino seguente. Grazie.

(*) Consultare gli orari e i numeri telefonici aggiornati nella sezione “Chiuse e Ponti Mobili”

Sono le particolarità ambientali e paesaggistiche che contraddistinguono e differenziano le “stazioni” del Parco del Delta del PO: “ambiti territoriali omogenei”, come le definisce la Legge istitutiva. Per tutte il denominatore comune è l’acqua, ancorché a vari gradi di salinità, ha determinato l’origine di splendidi ambienti naturali.

E dall’acqua, accanto all’acqua, si sono sviluppate nei secoli tutte le attività dell’uomo legate alla pesca, all’agricoltura, alla tradizione, alla cultura, all’arte.

La straordinaria presenza di uccelli, con oltre 300 specie fra nidificanti, svernanti o di passo insieme ad alcuni mammiferi, come il “cervo delle dune” del Bosco della Mesola, costituisce un patrimonio di fauna di elevato valore.
Così come tutti gli elementi “verdi” del Parco, come boschi planiziali o igrofili, anche pinete e dune rappresentano il patrimonio della flora del delta del Po.

Il Parco racchiude al suo interno straordinarie testimonianze ambientali, artistiche, naturalistiche di quello che c’ è intorno al Delta del Po.

Scoprite un Delta storico che convive con l’attivissimo Delta di oggi.

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Adria, città etrusca, e città che diede il nome al Mare Adriatico.
Da non perdere la visita al Museo Archeologico Nazionale, dove sono attualmente conservati importanti reperti di epoca etrusca e romana. Meritano una visita inoltre la Chiesa di Santa Maria Assunta della Tomba e la Cattedrale.

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Arrivando a Fratta Polesine, città a 20 km circa da Rovigo, si ha l’impressione di essere stati trasportati in un’altra epoca.

Il centro è infatti costellato da antiche dimore aristocratiche che risaltano in contrapposizione con il piatto paesaggio agrario circostante.

Vi consigliamo una visita alla splendida Villa Badoer, unico sito Unesco della provincia di Rovigo, realizzata da Andrea Palladio nel 1556. Essa è il fulcro architettonico su cui è stato costruito il centro di Fratta Polesine.

La Villa spicca per la dominanza visiva sul paesaggio circostante, in quanto sopraelevata rispetto al piano campagna, essendo stata costruita su di un basamento di pietra al fine di salvaguardarla da eventuali esondazioni dei fiumi ed amplificarne l’impatto scenico. La Villa è un tripudio di sobrietà ed eleganza che ogni anno richiama turisti da ogni parte del mondo, interessati a vedere dal vivo l’opera del grande maestro dell’architettura veneta, Andrea di Pietro della Gondola, più conosciuto come Palladio.

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I laghi di Mantova.
I dati geologici e paleoambientali indicano che durante l’antica età del Bronzo (ca 1800 a.C.), lungo il fiume Mincio, a valle dell’attuale città di Mantova, si sviluppò un lago di origine naturale. L’attuale assetto dei laghi di Mantova fu però creato artificialmente nel 1190 da un ingegnere bergamasco. Essendo questi monumenti di ingegneria idraulica antichi di oltre otto secoli, si è indotti a pensare che i laghi di Mantova siano anch’essi “laghi naturali” anziché sbarramenti fluviali artificiali. I laghi di Mantova dal 1984 sono parte integrante del Parco del Mincio.

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Mantova. La città dei Gonzaga.
Mantova è una città circondata da 3 laghi artificiali e situata in Lombardia. È nota per essere una delle capitali più ricche del Rinascimento italiano. Sotto la signoria dei Gonzaga la città conobbe un enorme sviluppo artistico e architettonico, che la rende, ancor oggi, una delle più belle città italiane.

Innumerevoli i punti d’interesse: Castello di San Giorgio, Piazza Sordello (cuore della Mantova Rinascimentale), palazzo Ducale (residenza dei Gonzaga), Duomo di Mantova (Cattedrale di San Pietro), Piazza Erbe ed il palazzo della Ragione, la torre dell’Orologio, e molto altro ancora.

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Castelmassa
In questo tratto, il corso del fiume Po si allarga lasciando spazio ad ampie golene coltivate a pioppeto e ad una millenaria isola ricoperta da una fitta vegetazione.

La produzione artigianale e l’industria della lavorazione del mais sono i motori dell’economia locale, ancora legata alla tradizione rurale.

Tra le manifestazioni va ricordata l’ antica Fiera di S. Martino che si tiene nella seconda domenica di novembre. In tale occasione, oltre al tradizionale cartoccio di castagne fumanti, si può assaggiare il “Pane di S. Martino”, preparato con farina di castagne, farina di mais, lievito di birra e noci.

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Sermide e Felonica
Il neonato comune rurale di Sermide e Felonica ospita alcuni punti di interesse poco conosciuti ma ugualmente meritevoli, tra i quali il Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po a Felonica e l’oasi naturalistica protetta del Parco Golenale di Gruccione a Sermide, il quale deve il proprio nome alla particolare presenza della colorata specie volatile del Gruccione.

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Ferrara
Ferrara è una delle più eleganti capitali italiane rinascimentali. Passeggiando tra le sue strade riscoprirete in ogni angolo, il suo glorioso passato, che la rende una splendida città d’arte anche nel presente.

Gli Estensi la governarono per tre secoli e le diedero l’aspetto che ancora oggi conserva: un’urbanistica unica che armoniosamente fonde Medioevo e Rinascimento e ne fa la prima città moderna d’Europa. Questa sua caratteristica le valse il riconoscimento come Partimonio dell’umanità dall’UNESCO.

E’ una città silenziosa, a misura d’uomo, da percorrere a piedi o in bicicletta, rivivendo ad ogni passo magiche atmosfere del passato.

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Luoghi da non perdere: il Castello Estense, il Palazzo della Ragione, la Cattedrale ed il Palazzo dei Diamanti e la Catterdrale di S. Giorgio. Le mura di Ferrara sono lunghe all’incirca 9 km e hanno mantenuto pressoché inalterate le loro condizioni giungendo ai giorni nostri come si presentavano in epoca medievale.
D’obbligo la degustazione di un bicchiere di vino nella terrazza di un caffè di Piazza Trento e Trieste!

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Venezia

Sant’Elena

DIPORTO VELICO VENEZIANO: tel. (+39) 041 5231927
Imbarcazione fino a 9 m. = € 40,00+€ 4,00 per persona
Imbarcazione fino a 10 m. = € 43,00+€ 4,00 per persona
Imbarcazione fino a 11 m. = € 50,00+€ 4,00 per persona
Imbarcazione fino a 12 m. = € 55,00+€ 4,00 per persona
Imbarcazione fino a 13 m. = € 60,00+€ 4,00 per persona

MARINA S. ELENA: tel. (+39) 041 5202675    (+39) 340 5991459
Imbarcazione fino a 10 m. = € 95,00 *
Imbarcazione fino a 12 m. = € 105,00 *
Imbarcazione oltre 12 m. = € 125,00 *
* i prezzi potranno subire delle variazioni nei seguenti periodi: Biennale; Redentore e Mostra del Cinema.

Isola di San Giorgio

DARSENA S. GIORGIO (Compagnia della Vela): tel. (+39) 3394787488
Imbarcazione fino a 9 m. = € 50,00 *
Imbarcazione fino a 10 m. = € 60,00 *
Imbarcazione fino a 12 m. = € 70,00 *
Imbarcazione oltre 12 m. = € 80,00 *
* Per le notte del Redentore le tariffe sono maggiorate del 100%.
* (-10% dalla 3a domenica di luglio alla 3a domenica di agosto compresa)

Murano

MARINA SERENELLA: tel. (+39) 041 736984
Imbarcazione 9 – 15 m. = € 60,00

Treporti

MARINA FIORITA: tel. (+39) 041 5301478
Imbarcazione 9 – 15 m. = € 85,00 + € 0,75 per persona

Cavallino

MARINA DEL FARO: tel. (+39) 041968076
Imbarcazione 9 – 15 m. = € 50,00

MARINA DEL CAVALLINO = tel. (+39) 041 968045
Imbarcazione fino a 9 m. = € 46,20 + € 0,75 per persona
Imbarcazione fino a 10 m. = € 50,60 + € 0,75 per persona
Imbarcazione fino a 11 m. = € 61,60 + € 0,75 per persona
Imbarcazione fino a 12 m. = € 69,30 + € 0,75 per persona
Imbarcazione fino a 13 m. = € 75,90 + € 0,75 per persona

Jesolo

PORTO TURISTICO DI JESOLO: tel. (+39) 0421 971488
Imbarcazione fino a 9 m. = € 66,00 + € 1,00 per persona
Imbarcazione fino a 10 m. = € 72,60 + € 1,00 per persona
Imbarcazione fino a 11 m. = € 80,30 + € 1,00 per persona
Imbarcazione fino a 12 m. = € 90,20 + € 1,00 per persona
Imbarcazione fino a 13 m. = € 97,90 + € 1,00 per persona

Cortellazzo

MARINA DI CORTELLAZZO: tel. (+39) 0421 980356
Imbarcazione fino a 10 m. = € 60,00
Imbarcazione fino a 11 m. = € 75,00
Imbarcazione fino a 12 m. = € 85,00
Imbarcazione fino a 13 m. = € 95,00
Imbarcazione fino a 14 m. = € 105,00

Marano Lagunare

MARINA DI PORTOMARAN: tel. (+39) 0431 67409
Imbarcazione fino a 9,5 m. = € 49,00
Imbarcazione fino a 10,5 m. = € 55,00
Imbarcazione fino a 11,5 m. = € 60,00
Imbarcazione fino a 12,5 m. = € 66,00
Imbarcazione fino a 13,5 m. = € 71,00

Tariffe giornaliere indicative che possono essere soggette a variazione.

SILE E LITORANEA VENETA

Conca di Cavallino

Apre tutti i giorni, chiamare 15 minuti prima
Orario: 08.00 – 21.00
📞 800333616 / (0039) 0418306862
Ponti mobili San Giovanni e della Vittoria di Jesolo

☀dal 15 Aprile al 30 Settembre
Tutti i giorni, apertura su richiesta 15 minuti prima dell’arrivo
Orario: 08.00-11.30 / 15.00-18.30
Venerdì mattina chiuso dal 01 giugno al 15 settembre
📞 Mattino (lunedì-sabato): (0039) 0421352311 (Municipio)
📞 Pomeriggio (lunedì-sabato): (0039) 0421359190 (Polizia Municipale)
📞 Domenica e giorni festivi: (0039) 0421359190 (Polizia Municipale)
❄dal 01 Ottobre al 14 Aprile
Dal lunedì al sabato, apertura su richiesta 15 minuti prima dell’arrivo
Orario: 08.00-11.30 / 13.00-17.00
Chiuso la domenica e i giorni festivi
📞 Mattino (lunedì-sabato): (0039) 0421352311 (Municipio)
📞 Pomeriggio (lunedì-sabato): (0039) 0421359190 (Polizia Municipale)
Ponte mobile di Caposile

Apre tutti i giorni alle ore 9.00 – 10.30 – 14.00 – 15.30 – 17.00 e 18.40
Apertura su richiesta almeno 24 ore prima
📞 (0039) 3495705282 / (0039) 0421592230 (Polizia Municipale) / (0039) 04215921 (Municipio)
Conca di Portegrandi

Apre tutti i giorni
Orario: 08.30 – 12.30 / 14.00 – 19.00
📞 800333616 / (0039) 3486485756
Ponte mobile Ca' Savio

Non apre per lavori
Conca di Intestadura (Musile di Piave)

Apertura su richiesta 2-3 giorni prima
(escluse magre e piene del fiume Piave)
📞 800333616 / (0039) 0418306862
Ponte mobile di barche di Cortellazzo

Apre tutti i giorni
Orario: 08.00 – 18.00
Tenetevi ad una giusta distanza dal ponte (circa 50 m.) e suonate 3 colpi di tromba
📞 (0039) 3483154166 / (0039) 0421351171
Ponte mobile Spano di Jesolo (canal Cavetta)

☀dal 15 Aprile al 30 Settembre
Tutti i giorni, apertura su richiesta 15 minuti prima dell’arrivo
Orario: 08.00-11.30 / 15.00-18.30
Venerdì mattina chiuso dal 01 giugno al 15 settembre
📞 Mattino (lunedì-sabato): (0039) 0421352311 (Municipio)
📞 Pomeriggio (lunedì-sabato): (0039) 0421359190 (Polizia Municipale)
📞 Domenica e giorni festivi: (0039) 0421359190 (Polizia Municipale)
❄dal 01 Ottobre al 14 Aprile
Dal lunedì al sabato, apertura su richiesta 15 minuti prima dell’arrivo
Orario: 08.00-11.30 / 13.00-17.00
Chiuso la domenica e i giorni festivi
📞 Mattino (lunedì-sabato): (0039) 0421352311 (Municipio)
📞 Pomeriggio (lunedì-sabato): (0039) 0421359190 (Polizia Municipale)
Ponte mobile Cavetta (canal Cavetta)

Apertura su richiesta almeno 48 ore prima, mandando una mail a viabilita@cittametropolitana.ve.it
Conca di Cortellazzo (canal Cavetta)

Sempre aperta (escluse magre e piene del fiume Piave)
Ponte mobile di Cortellazzo (canal Cavetta)

☀dal 15 Aprile al 30 Settembre
Tutti i giorni, apertura su richiesta 15 minuti prima dell’arrivo
Orario: 08.00-11.30 / 15.00-18.30
Venerdì mattina chiuso dal 01 giugno al 15 settembre
📞 Mattino (lunedì-sabato): (0039) 0421352311 (Municipio)
📞 Pomeriggio (lunedì-sabato): (0039) 0421359190 (Polizia Municipale)
📞 Domenica e giorni festivi: (0039) 0421359190 (Polizia Municipale)
❄dal 01 Ottobre al 14 Aprile
Dal lunedì al sabato, apertura su richiesta 15 minuti prima dell’arrivo
Orario: 08.00-11.30 / 13.00-17.00
Chiuso la domenica e i giorni festivi
📞 Mattino (lunedì-sabato): (0039) 0421352311 (Municipio)
📞 Pomeriggio (lunedì-sabato): (0039) 0421359190 (Polizia Municipale) 
Conca di Revedoli

Sempre aperta (escluse magre e piene del fiume Piave)
Ponte mobile di Torre di Fine

Apre tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: 10.00 – 12.00 / 14.00 – 16.00
📞 Manovratore: (0039) 335220353 / Comune di Eraclea: (0039) 0421234252
Ponte mobile di Caorle

Dal lunedì al venerdì, apertura su richiesta 15 minuti prima alle ore 9.00 – 11.00 – 14.30 – 16.30 e 18.00
Sabato, domenica e festivi, apertura su richiesta 15 minuti prima alle ore 9.00 – 11.00 – 14.30 e 16.30
📞 (0039) 3519982620
Tenetevi ad una distanza appropriata dal ponte (circa 50 metri)
Conca di Bevazzana destra

Chiusa per lavori in corso (escluse magre e piene del fiume Tagliamento)
Conca e Ponte mobile di Bevazzana sinistra

☀dal 01 Maggio al 15 Settembre
Apre tutti i giorni, escluse magre e piene fiume Tagliamento
Orario: 10.00 – 13.00 / 14.00 – 18.00
📞 (0039) 3491536346 / (0039) 043153506
❄dal 16 Settembre al 30 Aprile
Apre tutti i giorni, escluse magre e piene fiume Tagliamento
Orario: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 17.00
📞 (0039) 3491536346 / (0039) 043153506 

NAVIGLIO DEL BRENTA

Conca di Moranzani

Tutti i giorni, telefonare quando arrivate davanti alla conca
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720393
Ponte girevole di Malcontenta

Da martedì a domenica, apertura su prenotazione 1 giorno prima
Chiuso il lunedì (i lunedì festivi il servizio è attivo)
Orario: 09.00 – 12.00 / 13.00 – 17.00
📞 (0039) 3428056791 
Ponti mobili di Malcontenta e di Mira

Da martedì a domenica, apertura su prenotazione 1 giorno prima
Chiuso il lunedì (i lunedì festivi il servizio è attivo)
Orario: 09.00 – 12.00 / 13.00 – 17.00
📞 (0039) 3428056791 
Conca di Mira Porte

Tutti i giorni, telefonare quando arrivate davanti alla conca
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720393
Conca di Dolo

Tutti i giorni, telefonare quando arrivate davanti alla conca
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720393
Ponte mobile Casello 12 di Dolo

Da martedì a domenica, apertura su prenotazione 1 giorno prima
Chiuso il lunedì (i lunedì festivi il servizio è attivo)
Orario: 09.00 – 12.00 / 13.00 – 17.00
📞 (0039) 3279482229
Conca di Stra

Da martedì a domenica, telefonare 1 giorno prima
Chiuso il lunedì (i lunedì festivi il servizio è attivo)
Orario: 08.00 – 19.00
📞 800333616 / (0039) 3480990296
Conca di Noventa Padovana

Da martedì a domenica, telefonare 1 giorno prima
Chiuso il lunedì (i lunedì festivi il servizio è attivo)
Orario: 08.00 – 19.00
📞 800333616 / (0039) 3480990296
Motonave 'Il Burchiello'

Da Marzo ad Ottobre
– in transito da Venezia a Padova tutti i martedì, giovedì e sabato (ore 08.50 Venezia)
– in transito da Padova a Venezia tutti i mercoledì, venerdì, sabato e domenica (ore 08.00 Padova)

DELTA DEL PO, IDROVIA FERRARESE, CANAL BIANCO

Nuova Conca di Brondolo

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Conca di Cavanella argine sinistro

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Conca di Cavanella argine destro

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Biconca di Volta Grimana

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Conca di Gorino Ferrarese

Sempre aperta (escluse piene fiume Po)
Se chiusa, eventuale apertura a cura di un addetto dell’associazione Marinai di Gorino, Sig. Paesanti tel. (0039) 3331370197 
Ponte su barche di Santa Giulia

Tutti i giorni, apertura su richiesta 24 ore prima
Se ne sconsiglia il passaggio
Orario: in servizio 24 ore
📞 (0039) 3924151923 Livio
Ponte su barche di Gorino

Tutti i giorni, apertura su richiesta 30 minuti prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 (0039) 3924151923 Livio
Ponte mobile di Porto Barricata

Tutti i giorni, apre a vista 
Ponte mobile di Valle Lepri

Non apre per lavori
📞 (0039) 053357165
Conca di Valle Lepri

Non apre per lavori
Conca di Valpagliaro

Chiusa per lavori in corso
Dal lunedì al venerdì * (escluse piene del fiume Po)
* Apertura su richiesta almeno 24 ore prima, contattare l’operatore solo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00
📞 (0039) 3396818695 / (0039) 0532218865 / (0039) 0532218811
Conca di Pontelagoscuro

Dal lunedì al venerdì * (escluse piene del fiume Po)
* Apertura su richiesta almeno 4 giorni prima via mail a davide.benini@regione.emilia_romagna.it 
Orario: 08.00 – 18.00
Conca di Baricetta

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Conca di Bussari

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Conca di Canda

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Conca di Torretta Veneta

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Conca di Trevenzuolo

Tutti i giorni, apertura su richiesta 1 ora prima
Orario: in servizio 24 ore
📞 800333616 / (0039) 0418306862 / (0039) 3299720397
Conca di San Leone

Tutti i giorni, apertura su richiesta almeno 24 ore prima
Orario: 07.30 – 19.30
📞 (0039) 3391962789  
Conca di Governolo

CHIUSA PER PROBLEMI IDRICI
Tutti i giorni, apertura su richiesta almeno 24 ore prima
Orario: 07.30 – 19.30
📞 (0039) 3391962789  
Conca di Valdaro

Tutti i giorni, apertura su richiesta almeno 24 ore prima
Orario: 07.30 – 19.30
📞 (0039) 3391962789  

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